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11/12/2006

Quella costosa missione che sa di ridicolo

E' auspicabile che Romano Prodi e Massimo D'Alema prestino attenzione al viaggio che il premier palestinese Hanyeh ha appena concluso nelle capitali, Damasco e Teheran, con cui essi continuano a voler ''intraprendere un dialogo''. Queste sono le parole pronunciate a Teheran dal leader di Hamas: ''Siamo i fedeli guardiani della terra di Palestina - ha detto il premier - Non abbandoneremo la campagna per la Jihad fino alla piena liberazione della terra santa di Gerusalemme) e dell'intera Palestina occupata, il territorio compreso fra il fiume Giordano e il mar Mediterraneo. Nella nostra Jihad, nella nostra resistenza non cederemo un pollice della nostra terra patria, e continueremo a scandire lo slogan: vittoria, o martirio''. Su questa base, Hanieh ha concordato la sua linea d'azione contro, ripeto ''contro'', Abu Mazen in Palestina. Contemporaneamente, l'altro alleato di Damasco e Teheran, Nasrallah, ha enunciato programmi di fuoco contro il governo di Fuad Siniora a Beirut, quel governo che costituisce l'unico, assolutamente unico baricentro su cui si poggia la nostra missione militare in Libano.
Il fallimento clamoroso di tutte le strategie e le iniziative di Prodi e D'Alema è iscritto a lettere di fuoco in queste parole e nei segnali di sventura che esse enunciano con chiarezza.
Prima i due leader dell'Unione ne prendono atto, meglio è.
A meno che non sia già troppo tardi.

www.carlopanella.it

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