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24/06/2007

Mutilazioni genitali femminili: una barbarie incoraggiata dall'islam

CAIRO - Una ragazzina egiziana di dodici anni è morta durante un'operazione d'escissione del clitoride a Minya, nell'Egitto meridionale. Lo riferisce il quotidiano egiziano El Masri El Yom. La giovane era stata portata dalla madre in uno studio medico privato per essere sottoposta alla mutilazione genitale, operazione ufficialmente vietata in Egitto, ma che viene praticata sulla maggioranza delle ragazze. Secondo il quotidiano, la giovane sarebbe morta prima del suo trasferimento all'ospedale locale. La madre, che ha pagato l'equivalente di 8 euro per l'operazione, ha accusato di negligenza la dottoressa, sostenendo che la morte della figlia è stato causato dall'anestesia e non dall'asportazione del clitoride. Le due donne sono state fermate dalla polizia.
«ORGANI TROPPO SPORGENTI» - Un portavoce del sindacato dei medici, e uno dei dirigenti dei Fratelli musulmani, Essam al-Aryan, hanno difeso la pratica dell'escissione, accusando le Ong, che la combattono, di puntare solo a finanziamenti dall'estero. «Lavoriamo nel quadro della legge che stabilisce la legittimità dell'escissione nel caso in cui gli organi genitali femminili siano troppo sporgenti» ha detto al quotidiano El-Aryan un dirigente della confraternita islamica.

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