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27/07/2007

Cristiani in terra d'islam!

Nove vite travolte da un treno in corsa. È morta così un’intera famiglia di nove persone. L’ipotesi più accreditata è quella del suicidio. Hanno aspettato il treno delle tre e mezza del pomeriggio che sarebbe passato per Mymesingh, località a 130 km a nord di Dacca, la capitale, non lontano dal confine con l’India. Pochi e straziati i resti, ma preziosi per identificare le vittime. Secondo fonti locali, sono un uomo e 8 donne. Quattro sono adulti e gli altri 5 sono giovani, tra cui tre bambine, trovate legate ai corpi più grandi.
Poco o nulla si sa del motivo del gesto. Secondo il quotidiano bengalese The Daily Star, con la morte del patriarca dieci anni fa, la famiglia si è convertita al cristianesimo. In un Paese dove il credo più diffuso è quello musulmano, che tocca l’85%, la scelta del cristianesimo, la cui diffusione rasenta lo 0,6%, è mal vista.
Con la conversione, la famiglia è stata isolata, boicottata dalla comunità locale a maggioranza musulmana. Forse a spingere tutti e nove sotto il treno è stata proprio la pressione subita dai concittadini per aver abiurato Allah. Dalle prime indagini risulta che, prima del suicidio, la famiglia avrebbe addirittura provveduto a scavarsi le proprie tombe.
Indipendente dal Pakistan nel 1971 sotto il segno del movimento nazionalista laico, il Bangladesh è uno dei Paesi più poveri e politicamente instabili dell’Asia. Il governo ad interim di Fakhruddin Ahmed, ex capo della Banca centrale, al potere dal gennaio di quest’anno, sta cercando di bonificare la politica dalla dilagante corruzione. E a complicare la situazione è la crescita di frange fondamentaliste, apparentemente sfuggite al controllo dei partiti islamici affermatisi negli ultimi anni. Minacciato costantemente dalle acque dei cicloni, il Paese si trova così ad affrontare infiltrazioni fondamentaliste, che rischiano di travolgerlo con la stessa velocità di un treno.

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