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08/08/2010

Afganistan: umanismo occidentale versus bestialità islamica

KABUL - Una strage. Anzi, una vera e propria esecuzione. «Abbiamo ucciso nove missionari cristiani. Portavano bibbie. Ed erano spie». La comunicazione, terribile, di un portavoce dei Talebani, fa luce sul ritrovamento di una decina di cadaveri nella provincia del Nouristan, nel Nord dell'Afghanistan. Secondo quanto riferisce il quotidiano britannico Daily Telegraph, le vittime sono state messe in fila, rapinate e uccise poi con dei kalashnikov. Uccisi perché cristiani, colpevoli di avere delle Bibbie. «Avevano bibbie in dari, carte, sistemi Gprs, facevano una mappa delle posizioni dei combattenti talebani», ha sostenuto il portavoce dei talebani. Giustificando così la spietata esecuzione di medici volontari. Su una pagina web i talebani definiscono invece il gruppo di medici «nove agenti dell'invasore Nato». Un resoconto dell'accaduto, scrive il portavoce dei ribelli Zabihullah Mujahid, «indica che le spie del nemico sono entrate nell'area di nascosto e quando i mujaheddin le hanno affrontate uccidendole immediatamente quando hanno cercato di fuggire». Peccato che nel minuzioso resconto di quanto portavano con sé i «nove agenti Nato», gli stessi talebani non abbiano menzionato alcuna arma, nemmeno un coltello.

Afghanistan, strage di medici perché «cristiani»

CHI ERANO - Con il passare delle ore, dopo l'annuncio, si sono meglio precisati particolari e le nazionalitá degli occidentali uccisi. Erano accompagnati da due interpreti afghani. Si trattava di una donna medico britannica, una collega tedesca e sei medici oculisti americani, tra i quali anche un'altra donna. La nona vittima è uno dei due interpreti afghani. L'altro si è salvato, ha raccontato, mostrando di essere musulmano praticante. Il gruppo era formato da medici volontari, per lo più oculisti, in Afghanistan per aiutare l'ospedale oftalmico Noor di Kabul, gestito dall'Ong cristiana International Assistance Mission (Iam).

I CORPI - Prima dell'annuncio dei talebani, era arrivata la notizia della macabra scoperta di corpi crivellati di colpi da parte della polizia di Badakhshan. Secondo il racconto dell'unico sopravvissuto, stavano spostandosi dal Badakhstan alla provincia del Nouristan per un intervento di assitenza medica. «L'ultimo giorno, è arrivato un gruppo di uomini armati, li ha fatto mettere in fila e li ha abbattuti. Poi hanno rubato tutto». È stato proprio nel momento dell'esecuzione che l'uomo ha recitato alcuni versetti del Corano e i Talebani, rendendosi conto che era un musulmano, lo hanno graziato. Secondo Noor Kintoz, capo della polizia del Badakhshan dove è avvenuta la strage, che ha riportato le dichiarazioni dello scampato alla strage, gli abitanti avevano avvertito il gruppo che la zona poteva essere pericolosa. «Loro hanno risposto - ha raccontato l'interprete - che erano medici e che sarebbe andato tutto bene perché "siamo qui per aiutare le persone"». Il governatore della vicina provincia del Nuristan Jamaluddin Badr ha detto che il gruppo aveva visitato diversi distretti nella sua provincia e in quella di Badakshan aiutando la popolazione locale.

LA IAM - La International Assistance Mission (Iam) ha ammesso che le persone trovate morte facevano parte della loro organizzazione: «Un gruppo che partecipava ad una operazione sul terreno di carattere oftalmologico». Il gruppo, si dice ancora in un comunicato, «era stato in Nuristan (provincia orientale afghana al confine con il Pakistan) su invito delle comunità locali. Dopo aver completato il loro lavoro medico l'equipe stava rientrando a Kabul. Si tratta di una uccisione insensata di persone che non hanno fatto altro che servire i poveri. Alcuni degli stranieri coinvolti hanno lavorato per decenni spalla a spalla con gli afghani». Questa tragedia, conclude il comunicato, «ha un impatto negativo sulla nostra capacità di continuare a servire il popolo afghano come l'Iam fa» da 44 anni e «speriamo che l'episodio non fermi il nostro lavoro che di cui beneficiano ogni anno oltre 250.000 afghani».

Redazione online
07 agosto 2010

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