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09/01/2012

Djihad al carcere di Firenze

FIRENZE - Hanno appiccato il fuoco nella loro cella, bruciando alcuni materassi e altre suppellettili, e poi si sono chiusi nel bagno. È successo domenica sera nel carcere minorile di Firenze. Le fiamme sono state spente dagli agenti della polizia penitenziaria e dai vigili del fuoco.

Due poliziotti sono stati portati in ospedale, e poi dimessi, per un'intossicazione. Nella cella erano reclusi cinque minori. L'allarme è scattato quando le guardie hanno visto il fumo uscire dalla cella. Gli agenti hanno subito cercato di domare il rogo, dando l'allarme ai vigili del fuoco che lo hanno spento.

A scatenare il tutto, un conflitto tra alcuni ragazzi magrebini, quelli che poi hanno appiccato il fuoco, e gli altri detenuti del carcere, in prevalenza rumeni e cinesi. Da qualche mese infatti, i due gruppi sono contrapposti. A capo del gruppo magrebino ci sarebbe un ragazzo maggiorenne che sta scontando la pena nel carcere minorile per reati commessi durante l'adolescenza. Questo gruppo, composto da otto ragazzi, non si sarebbe integrato bene con gli altri detenuti. Domenica, l'ennesima lite. I magrebini stavano salendo le scale, quando gli altri si sono avvicinati loro e hanno cominciato a discutere, poi il tutto è sfociato in una vera e propria rissa con feriti lievi. All'ora di cena, gli agenti hanno ritenuto meglio tenere i due gruppi separati e così i magrebini non sono stati fatti scendere in refettorio, mangiando nelle celle. Questo ha scatenato la dura reazione dei detenuti: un gruppetto di loro ha così fato fuoco a materassi e lenzuola, provocando molto fumo ma non un vero e proprio incendio. Nel carcere ci sono 22 minori, a fronte di un massimo di 28. Nei giorni scorsi, a Sollicciano, un ragazzo di 30 anni si è ucciso.

Il sindacato di polizia penitenziaria, il Sappe, spiega che sono stati «sei i poliziotti penitenziari in servizio all'istituto minorile a ricorrere alle cure del nosocomio cittadino per intossicazione da fumo». «Da tempo - sostiene l'Osapp - le vicende dell'Ipm di Firenze e la scarsa consistenza organica del personale di polizia penitenziaria (mancano 8 unità) sono oggetto di segnalazioni ad oggi del tutto vane». «La Toscana - aggiunge il Sappe - è una delle regioni fuori legge dal punto di vista penitenziario. A fronte di una capienza di 3.186 posti letto, le carceri regionali ospitano circa 4.300 detenuti: circa il 50% stranieri». Riguardo il «personale di polizia penitenziaria in Toscana: mancano 800 unità».


09 gennaio 2012 www.corriere.it

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