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14/03/2022

Se l'Ucraina resiste non è grazie a l'Italia e neppure alla Francia

Le operazioni belliche in Ucraina sono mutate nel corso dell'operazione militare: se in un primo momento gli scontri hanno riguardato prettamente reparti a livello di brigata (su entrambi i fronti), ora stiamo assistendo a una mutazione da parte ucraina con l'utilizzo collaterale di piccoli gruppi (livello plotone/compagnia) che sfruttano tattiche di guerriglia, con imboscate e attacchi “mordi e fuggi” concentrati sia sulle colonne meccanizzate e corazzate russe, sia sulle vitali linee di rifornimento.

Queste formazioni mobili, perlopiù appiedate ma anche utilizzanti veicoli da trasporto truppe di vario tipo, sono armate principalmente di tutta una serie di sistemi anticarro: dal Javelin, allo NLAW, passando per quelli di fabbricazione locale tipo Stugna-P/Skiff, di fabbricazione russa/sovietica e per i classici RPG (Rocket Propelled Grenade) e Panzerfaust.

Gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina i missili anticarro Javelin, definiti in gergo tecnico militare ATGM (Anti Tank Ground Missile) così come gli NLAW, già tempo: alla fine del 2017, l'amministrazione Trump aveva approvato quella che allora era la più grande fornitura di armi che comprendeva anche 210 esemplari e 35 lanciatori di questo missile. Kiev ha quindi avuto tutto il tempo necessario per addestrare le sue truppe all'utilizzo di questo formidabile sistema d'arma.

I Javelin, o FGM-148, sono entrati in servizio nel 1996 e attualmente sono considerati uno dei più avanzati sistemi di missili guidati anticarro portatili al mondo insieme agli Spike israeliani. Possono distruggere qualsiasi MBT attualmente in servizio e sono in grado di colpire anche elicotteri in volo a bassa quota. Il missile è spalleggiabile ma può anche essere installato su treppiede e utilizza la tecnologia fire and forget (lancia e dimentica). Il Javelin è stato montato anche sui veicoli da combattimento Bradley M3 in sostituzione dei TOW. Per lanciare un Javelin occorrono due persone, al contrario del più semplice NLAW, e il corpo del sistema di lancio, la Command Launch Unit (CLU) è riutilizzabile, mentre il tubo di lancio è monouso. Può funzionare di notte e con qualsiasi condizione atmosferica. Anche il Javelin, come l’Atgm di fabbricazione anglosvedese, ha modalità di attacco doppia: può colpire il suo bersaglio direttamente, sulla fiancata, oppure dall'alto per andare a centrare un MBT nella torretta che rappresenta la sua parte più vulnerabile. Per questo alcuni tank russi visti sul fronte ucraino hanno montato una “gabbia”, come una tettoia, sulla torretta, in modo da causare l'esplosione della testata a carica cava di questi ATGM lontano dalla superficie del carro. La sua gittata massima è di 2500 metri ma recentemente il produttore, Raytheon, ha sviluppato una versione con una portata di 4750.

Le immagini che ci giungono dal fronte, sebbene rientranti nella propaganda di guerra dei belligeranti, sono però oggettivamente valide per stabilire l'efficacia di NLAW e Javelin, che hanno messo fuori combattimento tutti gli MBT colpiti utilizzati dai russi nel conflitto: dai T-72 ai T-90, anche a discapito della “gabbia” protettiva montata

Non sappiamo esattamente quanti Javelin siano stati forniti in questi mesi all'Ucraina, ma i voli di rifornimento sono stati parecchi. Possiamo però dare alcune stime inerenti gli altri ATGM. Il Regno Unito avrebbe consegnato circa 2mila NLAW, mentre la Germania mille Panzerfaust 3, la Danimarca 2700 M72 ECLAW (Enhanced Capability Light Antitank Weapon), si ritiene che la Svezia possa aver inviato, o sia in procinto di farlo, 5mila Pansarskott M/86, variante dell'AT4 dell'esercito svedese, a questi si sono aggiunti Norvegia, Belgio, Australia, Canada e Finlandia.

 

Fonte: www.ilgiornale.it

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