25/04/2006
Avete detto......blasfemia???
In questa fase in cui sembra essere di moda indire dei concorsi per rappresentare personalità o eventi di eccezionale rilievo (Maometto, l'Olocausto), noi immaginiamo di lanciarne due. Nel primo chiediamo al nostro ipotetico pubblico di raffigurare il Corano, il libro sacro dell'islam, per molti increato e pertanto Dio stesso.
Rispondono al concorso in cinque. La prima raffigurazione ritrae il Corano circondato da due spade affilate che si intersecano con in mezzo l'ordine: «E preparate». Che introduce il versetto «E preparate contro di loro forze e cavalli quanto potete, per terrorizzare il nemico di Dio e vostro, e altri ancora, che voi non conoscete ma Dio conosce, e qualsiasi cosa avrete speso sulla via di Dio vi sarà ripagata e non vi sarà fatto torto» (Corano VIII, 60).
Nella seconda raffigurazione, su uno sfondo nero, il Corano è aperto in mezzo a un globo terrestre e dal Corano spuntano una mitragliatrice Kalashnikov, una bandiera nera e un pugno con l'indice rivolto verso l'alto, che sottintendono che tramite la violenza, il vessillo della morte e l'affermazione dell' unicità di Dio, l'islam conquisterà il mondo intero. Nella terza raffigurazione il Corano appare su uno sfondo giallo, posto al di sotto di un Kalashnikov e affiancato da un globo terrestre e la scritta in rosso: «In verità, il Partito di Dio, loro saranno i vincitori». Nella quarta raffigurazione il Kalashnikov rispunta nuovamente in mezzo al Corano aperto con sullo sfondo un sole giallo e l'ordine: «Combatteteli dunque fino a che non ci sia più sedizione, e la religione sia quella di Dio» (Corano II, 193). Lo stesso versetto coranico ricompare nella quinta raffigurazione, con versetto coranico ricompare nella quinta raffigurazione, con il Corano che esibisce il motto «Il giudizio spetta solo a Dio», attorniato sulla destra da una sciabola e sulla sinistra dal Kalashnikov.
Ebbene voi come giudicate queste raffigurazioni del Corano? Per me sono blasfeme e inneggianti alla cultura della violenza e della morte. Eppure si tratta, nell'ordine, dei loghi ufficiali dei Fratelli Musulmani in Egitto e della loro filiale palestinese Hamas, del gruppo «Monoteismo e Guerra santa» affiliato ad Al Qaeda in Iraq, dell’Hezbollah libanese, del movimento pachistano del Kashmir Lashkar-e-Taiba, del «Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento » algerino.
Passiamo al secondo concorso in cui chiediamo al nostro ipotetico pubblico di raffigurare la moschea di Al Aqsa, il terzo luogo di culto sacro dell'islam, che sorge a Gerusalemme. Rispondono in tre. Nella prima raffigurazione la moschea è al centro incastonata tra due bandiere palestinesi e sormontata da due Kalashnikov laterali che sorreggono una bomba a mano nel punto dove si intersecano le canne. Su tutto troneggia l'ordine: «Combatteteli, dunque, e Iddio li castigherà per mano vostra e li coprirà d'obbrobrio, e vi assisterà a trionfo contro di loro, e guarirà il petto dei credenti» (Corano IX, 14).
La seconda raffigurazione ritrae la moschea al centro e, in sovrapposizione, c'è un combattente con la kefiah che imbraccia la mitragliatrice M-16 con la destra e un Corano con la sinistra. Alle spalle una bandiera verde con la professione di fede nell'islam «Non vi è altro Dio al di fuori di Allah». Mentre all'interno di una cornice circolare è riportato il versetto «Ma voi non li uccideste, bensì li ha uccisi Dio» (Corano VIII, 17). La terza raffigurazione è più ardita. Dalla cupola della moschea spuntano come corna due fucili, in mezzo l'invocazione «Allah è grande », mentre in una cornice circolare è impresso il versetto «Ma quelli che lotteranno zelanti per Noi, li guideremo per le nostre vie, e certo Dio è con coloro che operano per il bene» (Corano, XXIX, 69). Ebbene voi come giudicate queste raffigurazioni della sacra moschea di Al Aqsa? Per me sono blasfeme e inneggianti alla cultura della violenza e della morte. Eppure si tratta, nell'ordine, dei loghi ufficiali delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, delle Brigate Ezzeddin Al Kassam e della Jihad islamica palestinese.
Tuttavia nessun musulmano si è finora sentito offeso e ha protestato per questa profanazione del Corano e della moschea sacra di Al Aqsa. A nessun musulmano è passato per la mente di sporgere denuncia presso i tribunali di Gaza, Il Cairo, Beirut, Islamabad o Algeri. Ecco perché non convince l'ondata di violenza su scala mondiale contro le vignette che offenderebbero Maometto. I musulmani prima di scagliarsi contro la Danimarca, dovrebbero combattere la blasfemia a casa propria.
Magdi Allam
19 febbraio 2006
Corriere della Sera
COMMENTO PERSONALE : Concordo pienamente con Magdi Allam sul fatto che l’ipocrisia regna nell’universo islamico.
Tuttavia non sono affatto sorpreso che nessuno si sia mai alzato per protestare contro l’associazione fra simboli musulmani (corano, moschee, ecc) e armi da taglio o da fuoco, quando essa emana da gruppi islamici.
Semplicemente perché ogni buon musulmano praticante sa che il corano rigurgita di versetti inneggianti allo sterminio ed alla sottomissione degli “infedeli”.
Applicare la presunta "parola di Allah", dargli una raffigurazione, non é dunque blasfemia in terra d'islam.
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