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26/05/2006

Un Uomo coraggioso e giusto

Discorso di premiazione del Dan David


Sua Eccellenza il presidente di Israele e signora Katsav, l’ex Primo ministro d’Israele Ehud Barak, Egregi signore e signora Dan e Gabriella David, Illustre presidente dell’Università di Tel Aviv Itamar Rabinovich, cari amici

A nome dei prestigiosi scienziati, artisti e giornalisti premiati, voglio dirvi che noi ci sentiamo onorati e orgogliosi di essere stati scelti per questo importante e nobile premio internazionale Dan David. Leggendo le motivazioni del premio e riflettendo sulla realtà di Israele e degli israeliani, emerge con chiarezza che tutti noi siamo uniti dalla fede nel valore della sacralità della vita di tutti e dalla volontà di difendere il diritto alla vita e la libertà di tutti. Il messaggio forte di questo premio è che il valore della vita e il bene della libertà sono il fondamento della comune civiltà dell’uomo.


Cari amici, non vi nascondo la mia profonda emozione da cittadino italiano di origine egiziana, di fede musulmana e di mentalità laica, nel testimoniare qui in Israele la mia strenua difesa del diritto inequivocabile all’esistenza dello Stato di Israele. Per me, cari amici israeliani, cari amici ebrei, la vostra battaglia per il diritto di Israele all’esistenza corrisponde alla mia battaglia per il diritto alla vita di tutti. Perché l’ideologia manichea, nichilista e negazionista che nega il diritto di Israele all’esistenza e alimenta il terrorismo contro gli ebrei, è la stessa ideologia del rifiuto dell’altro, dell’odio e della violenza che massacra cristiani e musulmani, occidentali e arabi ovunque nel mondo.
Il messaggio che vogliamo diffondere e consolidare nel mondo è che il valore della vita o vale per tutti o non vale per nessuno. Anche la storia recente del Medio Oriente ci insegna che si è cominciato dalla criminalizzazione degli ebrei, poi dei cristiani, poi dei musulmani laici condannati come apostati e traditori, fino a legittimare il massacro indiscriminato dei musulmani che non si sottomettono alla tirannia dei terroristi islamici. Teniamo presente che nel fenomeno del terrorismo islamico globalizzato i carnefici sono musulmani ma anche la gran parte delle vittime sono musulmani.
Ebbene proprio perché noi abbiamo a cuore il diritto alla vita di tutti, perché vogliamo la giustizia, la libertà, la sicurezza e la pace per israeliani e palestinesi, ebrei, cristiani, musulmani, occidentali e orientali, dobbiamo impegnarci insieme a sradicare la radice dell’odio che alimenta il terrorismo. Dobbiamo dire che il terrorismo non è mai giustificabile e non è mai legittimo, che il terrorismo è sempre di natura aggressiva e non reattiva. Dobbiamo dire che non si possono mettere sullo stesso piano il terrorismo che massacra perché rinnega il diritto alla vita degli altri, e le vittime del terrorismo che usano la forza delle armi per difendere il loro diritto alla vita. E’ tempo che la comunità internazionale consideri il terrorismo islamico globalizzato un crimine contro l’umanità. E’ tempo che le nazioni civili del mondo considerino un crimine contro l’umanità la negazione del diritto di Israele all’esistenza, l’istigazione a distruggere Israele, la condanna degli ebrei come miscredenti o nemici di Dio.

Magdi Allam

www.corriere.it

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