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13/06/2006

Hamas, Fatah, Islam = sangue e violenza

TEL AVIV (ISRAELE) - La strage di venerdì scorso sulla spiaggia di Gaza, in cui hanno perso la vita dieci palestinesi, potrebbe non essere stata causata da un colpo di artiglieria delle forze armate israeliane, ma da una mina messa da militanti di Hamas. Da un'inchiesta interna, effettuata dall'Esercito israeliano, non sono infatti emerse prove inconfutabili relative a una sua responsabilità per la strage sulla spiaggia di Sudania, nel settore nord della Striscia di Gaza, anche se in teoria non è tuttora neppure completamente esclusa la possibilità che l'eccidio sia stato provocato proprio da un bombardamento contro le postazioni circostanti, dalle quali gli estremisti palestinesi sono soliti lanciare razzi verso il territorio meridionale dello Stato ebraico.
LA VERSIONE ALTERNATIVA - Lo riferiscono il quotidiano «Yedioth Aharonoth» e altri mass media in Israele, che citano estratti del rapporto preliminare redatto dagli inquirenti militari; l'ipotesi in esso più accreditata è che il massacro sia stato dovuto allo scoppio di una mina collocata lungo la riva del mare da militanti di Hamas, il gruppo radicale che controlla adesso il governo dell'Autorità Nazionale Palestinese, allo scopo d'impedire incursioni delle forze speciali d'Israele. L'esplosione causò la morte di dieci civili palestinesi, compresi una coppia e i loro tre bambini, più il ferimento di ulteriori trenta; le vittime erano intente a prendere il sole e a fare un picnic, in una giornata particolarmente torrida. Il massacro ha suscitato veementi proteste a livello internazionale, anche da parte degli Stati Uniti.
IL PROBLEMA DELLE SCHEGGE - «La commissione investigativa in apparenza non stabilisce la causa diretta della tragedia», afferma «Yedioth Aharonoth», «ma sostiene che sono risicate le possibilità di un'esplosione dovuta a salve di artiglieria». In particolare, le caratteristiche delle schegge estratte dai corpi di parecchi tra i feriti non coinciderebbero con quelle dei proietti in dotazione alle Forze Armate d'Israele; inoltre, fotografie e riprese televisive del cratere scavato dalla deflagrazione rivelerebbero tracce simili a quelle in genere lasciate appunto da una mina, o comunque da un comune ordigno, piuttosto che da colpi di armi pesanti. Infine, l'intelligence israeliana disporrebbe di informazioni che confermerebbero come negli ultimi giorni elementi di Hamas avessero minato alcuni tratti della spiaggia teatro della carneficina. Un portavoce militare al giornale ha assicurato che i rilievi sono stati eseguiti «al dettaglio», e che in base a essi «la certezza di una responsabilità dell'Esercito diminuisce sempre di più, mentre quella dei palestinesi aumenta» di pari passo. L'inchiesta sulla strage di Sudania è stata coordinata dal generale Meir Klifi; in serata sarà da lui presentata ufficialmente al capo di stato maggiore, generale Dan Halutz.
13 giugno 2006
www.corriere.it

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