14/06/2006
I politici di oggi preparano l'Italia bosniaca di domani
ROMA. La convocazione è giunta venerdì, imprevista, ma molto gradita: il ministro dell’Interno Giuliano Amato, ha chiamato a Roma i membri della famosa Consulta islamica, quella che fu istituita dal suo predecessore Beppe Pisanu. Oggi si vedono tutti al ministero. Un incontro per conoscersi. E questa è stata la prima sorpresa dei convocati: molti di loro pensavano ormai di essere stati dimenticati, con il cambio di maggioranza.
Qualcuno a dire il vero ci sperava: l’Ucoii, l’associazione delle comunità islamiche, che ha indubbiamente una sua rappresentatività, spera di convincere Amato a una forte revisione nella composizione dell’organo consultivo. Ma la sorpresa più inaspettata è venuta dall’unico punto all’ordine del giorno: la futura legge sulla cittadinanza. Una delle norme che Prodi aveva annunciato come «significative» dei primi Cento giorni del governo. Il centrosinistra si avvia dunque a fare sul serio con la cittadinanza. Cambieranno le regole. La prima: passaporto italiano automaticamente per tutti i bambini che nascano sul territorio italiano, a prescindere da dove vengano i genitori (il cosiddetto «ius soli» che vige negli Stati Uniti d’America). La seconda: velocizzare la concessione della cittadinanza anche per gli stranieri che risiedano regolarmente in Italia (attualmente occorrono almeno dieci anni di residenza, più due per le pratiche).
Tutti i partecipanti alla Consulta sono stati chiamati a portare il loro contributo d’idee. E le due realtà più rappresentative dell’islam che vive nel Belpaese (l’Ucoii e la Lega mondiale musulmana-sezione italiana) hanno redatto un proprio promemoria. Il rappresentante della Lega, l’ambasciatore Mario Scialoja, ha depositato un breve dossier già ieri presso la segreteria della Consulta. Entrambi molto favorevoli. «E’ la prima volta - spiega - che la Consulta ha un ordine del giorno chiaro da discutere. Ed è su questo che verterà la discussione». Secondo la Lega, è ora che anche l’Italia adegui la sua legislazione a quella di tutti i Paesi d’immigrazione e abbandoni il principio dello «ius sanguinis», ossia il diritto a considerarsi cittadini per discendenza e non per nascita. L’Ucoii si batte perché la cittadinanza diventi un diritto del cittadino straniero e non più una concessione discrezionale dello Stato.
Ed è una loro storica rivendicazione: avevano già presentato a Pisanu un documento per la modifica di quattro leggi (oltre alla cittadinanza, anche il diritto d’asilo, la libertà religiosa e le regole per l’immigrazione). «Sono molto contento che si cominci a fare sul serio», dice anche Khalid Chouki, giornalista marocchino, membro della Consulta. «Quello sulla cittadinanza era uno dei punti annunciati per i Cento giorni. Vedo che si procede». Più perplesso è lo scrittore Younis Tawfik: «Ormai l’immigrazione islamica è una realtà troppo consistente perché sia una fede ignorata dallo Stato. Serve una politica lungimirante e strategica. Occorre una Carta d’intesa tra l’Islam e lo Stato. Sono centinaia i problemi aperti: dallo status delle moschee alle scuole, alla formazione degli imam, fino a problemi pratici tipo le macellerie o la circoncisione. Servono anche modifiche alla legislazione. Ma questa riguarda più l’immigrazione in generale». Di sicuro una nuova legge sulla cittadinanza sarebbe una rivoluzione per tantissime persone. Si calcola che siano almeno mezzo milione i bambini nati da immigrati in Italia. E almeno altrettanto gli immigrati residenti nel Paese da un periodo medio-lungo.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/2006...
COMMENTO:
La domanda é: che cosa vuol dire essere "italiano"?
Nascere in Italia da genitori che rifiutano i valori occidentali?
Vivere in Italia, trasferire tutti o quasi i propri guadagni nel paese di origine, e sputare nel piatto in cui si mangia perché é quello degli "infedeli"?
Quid dello scandalo della DOPPIA NAZIONALITA'?
Perché non si puo' avere, a ragion veduta, la doppia nazionalità di un Paese dell'U.E. (a meno di essere figli di genitori di diversa nazionalità') mentre ci si puo' fare NATURALIZZARE francesi o italiani CONSERVANDO la nazionalità marocchina, algerina, tunisina, egiziana, siriana, giordana, ecc.?
A chi si giura fedeltà, al Paese di naturalizzazione o al Paese di origine, soprattutto sapendo che si trovano agli antipodi dal punto di vista culturale?
Si é italiani e si fa il servizio militare in Marocco, oppure in Siria?
No, questa non é integrazione ma DISGREGAZIONE!
Questa é l'istituzionalizzazione della QUINTA COLONNA ISLAMICA nel cuore della politica occidentale!
Questo é il DISPREZZO assoluto del legittimo diritto degli italiani all'autodeterminazione.
Da notare bene come le organizzazioni NAZISLAMICHE al soldo dei petrodollari si approprino del soggetto, quasi fosse un loro diritto naturale,quasi come se dicessero: "non avrai altro immigrato al di fuori dei discepoli di allah"!
La loro priorità: l'utilizzazione dello Stato di diritto per UCCIDERE lo Stato di diritto.
La CHARIA del pedofilo della Mecca al posto della Costituzione laica e repubblicana
La Francia sta pagando, e siamo solo agli inizi, le conseguenze di queste stesse decisioni SCELLERATE prese quindici anni fa!
L'islam non si integra, l'islam é un cancro che divora secoli di acquisizioni civili, l'islam é il germe della violenza!
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