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19/03/2007

Prodi ed i "pacifinti" italiani: il ventre molle della vigliaccheria europea

La totale irresponsabilità politica del governo Prodi e della sua magioranza emerge con drammatica chiarezza in queste ore un cui siamo orripilati per lo sgozzamento del povero autista afghano Saied Agha, piangiamo assieme a sua moglie che per il dolore ha perso la creatura che teneva in seno .

La ferocia dei Talebani è nota, così come è forte il loro radicamento popolare. Ma proprio questo è quello che fa emergere l'irresponsabilità politica non solo di Giordano,del Prc, di Diliberto e Pecoraro, ma anche e soprattutto di Massimo D'Alema.

Quel Daudullah che ha dato l'ordine di sgozzare a freddo il povero dovrebbe essere infatti uno dei primi invitati alla Conferenza di Pace che il nostro Ministero degli Esteri sta invocando, davanti a attoniti interlocutori internazionali, nel momento stesso in cui il governo si rifiuta di mandare nuovi militari per combatterlo. Qari Yousuf Ahmadi, il portavoce dei Talebani dovrebbe essere presente a quella Conferenza.


E' così chiara, stridente, palese l'assurdità di questa posizione condivisa da tutto io centrosinistra, che se ne dovrebbero trarre immediate conseguenze.
Invece no.
Invece si offre al mondo uno spettacolo indecente di una presenza in Afghanistan a fare no si sa cosa, non si dotano i nostri reparti di difese adeguate, si fa parte del fronte europeo degli irresponsabili, con Zapatero, che si rifiutano di mandare nuovi soldati a Kabul e si offre ai Talebani la netta indicazione che serviva loro.


Volete colpire l'anello debole della catena, l'alleato degli americani in Afghanistan che può cedere subito? Rapite un italiano, colpite l'Italia.
 

I Talebani ragionano come i nazisti. Questo è il punto.Solo Prodi & C., sino ad oggi, non se ne erano accorti.

www.carlopanella.it

 

Leggete ''Il cacciatore d'aquiloni'' di Khaled Husseini!

Chiunque voglia comprendere perché è giusto e sacrosanto che anche i soldati italiani combattano, armi alla mano, contro i Talebani, legga questo fantastico best seller.
E' un romanzo, non ha nessuna pretesa ideologica, ma racconta, con uno stile perfetto, storie vere sull'Afghanistan dei Talebani.
I colori, gli odori, i personaggi, le strade, i bus, le scudisciate, le violenze, tutto, tutto è perfetto. Un libro che è l'Afghanistan.
Un libro che prende l'anima

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