07/04/2007
Fratelli Musulmani: seminatori di violenza
Grazie al buonsenso del sindaco di Sassuolo, Graziano Pattuzzi, possiamo sperare nella fine delle tournée dei predicatori d'odio islamici nel nostro Paese. Ci auguriamo che la sua iniziativa di non concedere uno spazio pubblico a chi inneggia alla guerra santa contro gli ebrei e i cristiani, legittima il terrorismo palestinese e nega il diritto all'esistenza di Israele, venga seguita anche dai sindaci di Milano e di Bologna dove è prevista la loro esibizione proprio nei giorni di Pasqua e Pasquetta.
Un «grande Festival», così l'Islamic Relief ha definito gli incontri italiani di quattro esponenti di punta dei Fratelli Musulmani, un movimento estremista che mira alla riesumazione della Umma, la Nazione islamica. L'obiettivo è di raccogliere fondi per un'organizzazione dedita alla «causa islamica» e che ha un bilancio annuale di 100 milioni di euro, di cui ben 47 milioni reperiti in Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia. Tra gli sponsor dell'operazione spicca il telepredicatore Omar Abdel Kafi, cacciato dall'Egitto per le sue idee eversive e rifugiato negli Emirati Arabi. «Gli eventi dell'11 settembre rappresentano l'anno dell'Elefante per l'America. Da allora o si è musulmani che difendono il proprio credo e religione, o si è nemici dell'islam e costoro sono di tue tipi: i non musulmani o la quinta colonna che si annida tra noi», è l'analisi che Abdel Kafi fa del più clamoroso attentato terroristico di Al Qaeda, paragonandolo alla nascita di Maometto nel 570, che si suppone fosse l'anno dell'Elefante, e che divise il mondo tra musulmani e infedeli.
Nel suo sito in lingua araba ( www.abdelkafy.com/html) si possono trovare decine di sermoni che preannunciano la vittoria finale dell'islam. Il 30 gennaio 2007 ha scritto: «Il poderoso attacco contro l'islam e i musulmani in Occidente, dimostra che il corpo dell'islam e della Nazione islamica è ancora vitale. Quando Rabin si congratulò con Carter per la sua vittoria alle presidenziali, disse: "Il demone islamico comincia a indietreggiare". E Nixon diceva: "Noi stiamo ritardando l'uscita del demone islamico dal collo della bottiglia". Ebbene a un recente convegno a cui ha partecipato l'elite occidentale ed europea, è stato detto: "L'islam sta arrivando in Occidente e noi siamo impotenti!". Tutto ciò dimostra che l'ostilità nei confronti dei musulmani è solo odio e invidia per il successo e la diffusione dell'islam in Occidente. Allah ha detto: "Né i giudei né i nazareni saranno mai soddisfatti di te, finché non seguirai la loro religione" (Corano, II, 120)».
Nello stesso sermone Abdel Kafi ha condannato di apostasia il ministro della Cultura egiziano, Faruk Hosni, colpevole di aver affermato che il velo islamico è facoltativo: «Tu non hai diritto di esprimere un'opinione personale su qualcosa che riguarda l'islam, pubblicamente e diffondendolo tramite i mass media. Perché negare ciò che è manifesto nella religione, si traduce inevitabilmente nell'apostasia. I giureconsulti islamici sostengono che chi nega un solo versetto del Corano è come se avesse negato tutto il Corano». E all'indomani dell'uccisione da parte di Israele dello sheikh Ahmad Yassin, leader spirituale di Hamas, Abdel Kafi rilasciò il 29 marzo 2004 questa dichiarazione al sito www.islamonline.net:
«Ciò che è successo è un avvertimento a quanti vogliono entrare nel tunnel della cosiddetta pace. Con chi profana la terra e i luoghi sacri, non si possono condurre delle trattative. Il popolo palestinese è l'unico punto di luce nel buio che avvolge il tradimento arabo e islamico. La fiamma della resistenza e della guerra santa islamica non si spegnerà, ma all'opposto si ravviverà con il martirio di Yassin».
Il secondo ospite d'onore della tournée italiana dei predicatori d'odio islamici è lo sheikh Rajab Zaky. In un incontro svoltosi al Cairo il 4 agosto 2006, e di cui dà notizia il sito dei Fratelli Musulmani ( www.ikhwanonline.com/print.asp? ID=22446), riferendosi alla necessità di sostenere l'Hezbollah nella guerra contro Israele, ha sostenuto che «la guerra santa islamica è un obbligo imprescindibile per tutti i musulmani e le musulmane da espletare in tutti i modi, sacrificando la propria vita o con il denaro, la parola o il cuore». Nella stessa circostanza Zaky ha donato 5 mila lire egiziane al movimento terroristico palestinese Hamas.
Nella compagnia dei predicatori d'odio non poteva mancare il referente italiano di Hamas, il convertito Hamza Roberto Piccardo, dirigente dell'Ucoii, il più acceso sostenitore della distruzione di Israele e apologeta del terrorismo islamico palestinese nel nostro Paese. Resta la domanda: fino a quando continueremo a tollerare che gente simile faccia il lavaggio di cervello, con la connivenza delle autorità italiane, ai giovani musulmani che vivono tra noi?
Un «grande Festival», così l'Islamic Relief ha definito gli incontri italiani di quattro esponenti di punta dei Fratelli Musulmani, un movimento estremista che mira alla riesumazione della Umma, la Nazione islamica. L'obiettivo è di raccogliere fondi per un'organizzazione dedita alla «causa islamica» e che ha un bilancio annuale di 100 milioni di euro, di cui ben 47 milioni reperiti in Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia. Tra gli sponsor dell'operazione spicca il telepredicatore Omar Abdel Kafi, cacciato dall'Egitto per le sue idee eversive e rifugiato negli Emirati Arabi. «Gli eventi dell'11 settembre rappresentano l'anno dell'Elefante per l'America. Da allora o si è musulmani che difendono il proprio credo e religione, o si è nemici dell'islam e costoro sono di tue tipi: i non musulmani o la quinta colonna che si annida tra noi», è l'analisi che Abdel Kafi fa del più clamoroso attentato terroristico di Al Qaeda, paragonandolo alla nascita di Maometto nel 570, che si suppone fosse l'anno dell'Elefante, e che divise il mondo tra musulmani e infedeli.
Nel suo sito in lingua araba ( www.abdelkafy.com/html) si possono trovare decine di sermoni che preannunciano la vittoria finale dell'islam. Il 30 gennaio 2007 ha scritto: «Il poderoso attacco contro l'islam e i musulmani in Occidente, dimostra che il corpo dell'islam e della Nazione islamica è ancora vitale. Quando Rabin si congratulò con Carter per la sua vittoria alle presidenziali, disse: "Il demone islamico comincia a indietreggiare". E Nixon diceva: "Noi stiamo ritardando l'uscita del demone islamico dal collo della bottiglia". Ebbene a un recente convegno a cui ha partecipato l'elite occidentale ed europea, è stato detto: "L'islam sta arrivando in Occidente e noi siamo impotenti!". Tutto ciò dimostra che l'ostilità nei confronti dei musulmani è solo odio e invidia per il successo e la diffusione dell'islam in Occidente. Allah ha detto: "Né i giudei né i nazareni saranno mai soddisfatti di te, finché non seguirai la loro religione" (Corano, II, 120)».
Nello stesso sermone Abdel Kafi ha condannato di apostasia il ministro della Cultura egiziano, Faruk Hosni, colpevole di aver affermato che il velo islamico è facoltativo: «Tu non hai diritto di esprimere un'opinione personale su qualcosa che riguarda l'islam, pubblicamente e diffondendolo tramite i mass media. Perché negare ciò che è manifesto nella religione, si traduce inevitabilmente nell'apostasia. I giureconsulti islamici sostengono che chi nega un solo versetto del Corano è come se avesse negato tutto il Corano». E all'indomani dell'uccisione da parte di Israele dello sheikh Ahmad Yassin, leader spirituale di Hamas, Abdel Kafi rilasciò il 29 marzo 2004 questa dichiarazione al sito www.islamonline.net:
«Ciò che è successo è un avvertimento a quanti vogliono entrare nel tunnel della cosiddetta pace. Con chi profana la terra e i luoghi sacri, non si possono condurre delle trattative. Il popolo palestinese è l'unico punto di luce nel buio che avvolge il tradimento arabo e islamico. La fiamma della resistenza e della guerra santa islamica non si spegnerà, ma all'opposto si ravviverà con il martirio di Yassin».
Il secondo ospite d'onore della tournée italiana dei predicatori d'odio islamici è lo sheikh Rajab Zaky. In un incontro svoltosi al Cairo il 4 agosto 2006, e di cui dà notizia il sito dei Fratelli Musulmani ( www.ikhwanonline.com/print.asp? ID=22446), riferendosi alla necessità di sostenere l'Hezbollah nella guerra contro Israele, ha sostenuto che «la guerra santa islamica è un obbligo imprescindibile per tutti i musulmani e le musulmane da espletare in tutti i modi, sacrificando la propria vita o con il denaro, la parola o il cuore». Nella stessa circostanza Zaky ha donato 5 mila lire egiziane al movimento terroristico palestinese Hamas.
Nella compagnia dei predicatori d'odio non poteva mancare il referente italiano di Hamas, il convertito Hamza Roberto Piccardo, dirigente dell'Ucoii, il più acceso sostenitore della distruzione di Israele e apologeta del terrorismo islamico palestinese nel nostro Paese. Resta la domanda: fino a quando continueremo a tollerare che gente simile faccia il lavaggio di cervello, con la connivenza delle autorità italiane, ai giovani musulmani che vivono tra noi?
Magdi Allam
07 aprile 2007
13:25 | Lien permanent | Commentaires (0)
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