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10/11/2007

L'Italia dei pagliacci, delle auto blu e della mafia

b911ba84cadafd13f6ffbf36843845cb.jpg Milano - Dopo essere nato in fretta e furia sta agonizzando moribondo il decreto legge di allontanamento dei romeni (perché solo romeni? NDR)«per motivi imperativi di pubblica sicurezza» approvato d’urgenza dal governo la scorsa settimana dopo il brutale omicidio della povera Giovanna Reggiani. Basti pensare, infatti, che nella giornata di ieri, in tutta Italia, non è stato registrato l’allontanamento di nemmeno uno di questi soggetti e l’ufficio stampa del ministero degli Interni non ci ha potuto fornire alcun dato nazionale certo sui romeni allontanati in tutto il Paese sino a ieri. Quel che è certo è che in questa situazione Milano - grazie all’impegno del prefetto Gian Valerio Lombardi (è riuscito a produrre il testo per la modulistica che traducesse in termini concreti i parametri dei cosiddetti «motivi imperativi di pubblica sicurezza») e alle forze messe in campo dall’ufficio immigrazione (che stanno mandando i moduli ai colleghi di quasi tutte le questure d’Italia) - ha fatto scuola e quindi i suoi dati sono significativi: da venerdì scorso sono stati in tutto 4 gli allontanati sotto la Madonnina; altri due, fermati sabato, partiranno stamattina, mentre un altro romeno è stato fermato ieri e, a giudicare dai tempi biblici che queste pratiche stanno prendendo, verrà allontanato fisicamente a metà della prossima settimana. Al momento meglio di Milano hanno fatto solo Roma, con 7 allontanamenti e Lecce, che è a quota 6. Seguono Genova, con 5, Firenze e Torino con 2.(SIC!)

www.corriere.it

Roma - La Mafia è la prima azienda italiana che fattura oltre 90 miliardi di euro di utili. È quanto è stato annunciato oggi alla presentazione del decimo rapporto di "Sos Impresa" sulla criminalità. Le organizzazioni criminali di stampo mafioso esercitano il loro condizionamento in tutto il tessuto economico del Paese. Il giro d’affari dell'azienda Mafia, con oltre 90 miliardi di fatturato, è rappresentato in primo luogo dall’usura, con 30 miliardi di euro e che colpisce 150mila commercianti. Al secondo posto, sempre secondo il rapporto di Sos Impresa, l’abusivismo commerciale con 13 miliardi di euro, segue il racket con 10 miliardi, l’agromafia con 7,5 miliardi, la contraffazione e la pirateria con 7,4 miliardi, furti e rapine con 7 miliardi, appalti e forniture con 6,5 miliardi, truffe con 4,6 miliardi, giochi e scommesse con 2,5 e contrabbando con 2 miliardi. Il fatturato dei 90 miliardi della mafia rappresenta il 7% del Pil nazionale, pari a cinque manovre finanziarie e a otto "tesoretti". Gli imprenditori e i commercianti subiscono 1.300 reati al giorno, ovvero 50 ogni ora.

www.giornale.it

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