31/08/2010
Carla Bruni:per l'islam reale, una "prostituta che merita la morte"!
MILANO - Prima l'accusa di essere una «prostituta», per avere preso le difese di una donna condannata alla lapidazione sulla base della legge islamica. Ma non bastava. Adesso Carla Bruni «merita la morte». Lo scrive oggi il quotidiano ultraconservatore iraniano Kayhan, lo stesso che aveva accusato di meretricio la moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy.
«PROSTITUTA ITALIANA» - Il nuovo attacco alla Bruni parte dall'idea che la vita privata della Bruni, definita ancora una volta «prostituta italiana», sia «immorale». «L'analisi del passato di Carla Bruni - si legge sul quotidiano filo-governativo - mostra chiaramente perché questa donna immorale abbia sostenuto una donna iraniana condannata a morte per adulterio e per avere partecipato all'omicidio del marito. E infatti lei stessa merita la morte».
LA PROTESTA UFFICIALE - Per Parigi le offese sulla stampa iraniana contro Carla Bruni-Sarkozy, premiere dame di Francia, sono «inaccettabili» e un messaggio in proposito è stato inviato ufficialmente alle autorità iraniane. «La Repubblica islamica - è stata la replica di Teheran - non approva l'insulto contro i responsabili di iltri Paesi - ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehmanparast -. Spero che tutti i media facciano più attenzione. Si può criticare la politica ostile di certe nazioni o il comportamento delle autorità di altri Paesi e possiamo esprimere la nostra protesta, ma non bisogna utilizzare parole insultanti. Questo non è corretto». Ma se la gran parte della stampa iraniana si è ben guardata dall'andare appresso a Kayhan nella sua campagna anti-Bruni, il sito web del gruppo editoriale governativo Iran, www.inn.ir, ha rilanciato la questione scrivendo che i media occidentali, «documentando i numerosi casi di immemoralità precedenti, hanno implicitamente confermato che Carla Bruni meritava quel titolo».
IL CASO ASHTIANI - Carla Bruni Sarkozy aveva preso posizione il 23 agosto contro l'annunciata lapidazione di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, madre di famiglia di 43 anni condannata a morte per lapidazione per adulterio e per avere, secondo l'accusa, avere avuto un ruolo anche nell'omicidio del marito. Teheran aveva annunciato a luglio la sospensione della sentenza proprio per le reazioni che, Carla Bruni a parte, la vicenda aveva sollevato in Europa e in tutto il mondo occidentale. La presa di posizione della première dame di Francia non era però piaciuta a Kayhan, che in passato aveva utilizzato insulti ed epiteti anche nei confronti di personalità iraniane, tra cui la premio Nobel per la pace Shirine Ebadi o il capo di gabinetto di Ahmadinejad, Rahim Machaie. Un altro sito internet conservatore, Asriran, aveva criticato l'atteggiamento di Kayhan spiegando che «i media che si richiamano alla cultura islamica devono mostrarsi cortesi nei loro commenti, anche se riguardano dei nemici. Gli eccessi di un giornalista o di un giornale non rappresentano l'opinione del governo né del popolo iraniano».
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