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07/05/2006

Lettera aperta al Sindaco di Colle Val d'Elsa

Spett. Sig. Paolo Brogioni

 

Anche se oramai il progetto di “centro culturale islamico” (sic!) della sua città sembra varato in modo ineluttabile, provo un bisogno incoercibile di scrivere brevemente la mia opinione, con la convinzione che rileggendola fra trent’anni io possa dire in tutta modestia: l’avevo previsto!

 

Il suo predecessore Marco Spinelli, in un turbine di sentimenti anti-liberali, anti-americani e dunque anti-israeliani, che cosi’ bene caratterizza la cultura post-marxista del ex-PCI, penso’ bene di dare l’assenso alla costruzione di un “centro culturale islamico” e relativa moschea, il cui fine trascendente era di esprimere la solidarietà dei post-marxisti verso il popolo palestinese, di cui l’imam Feras Jabareen è per l’appunto un esponente.

 

Nel prendere questa decisione il Sig.Spinelli ed in seguito Lei stesso, faceste prova di una dose di leggerezza, di incoscienza ed in fin dei conti di ignoranza di cui un giorno proverete sicuramente vergogna.

 

La prima domanda è: la “comunità musulmana” ha bisogno di un centro culturale coranico?

 

Dai dati forniti dal vostro stesso Comune, voi valutate tale comunità in circa 1300 persone ,in rapida crescita s’intende visto il tasso demografico.

 

In primo luogo, quali sono le ragioni che hanno spinto queste persone ad abbandonare la loro terra di origine?

 

La miseria? Il sottosviluppo? La violenza?

Tutti elementi distintivi dei loro paesi islamici di origine!

 

Che cosa cercano nella loro terra d’accoglienza?

 La pace? La fraternità? L'integrazione? 

Ebbene, per l'appunto questo progetto di “centro culturale islamico” non avrà come risultato quello di favorire “il dialogo e la comprensione”, come Voi dite in maniera strumentale, ma quello di approfondire ancora di piu’ il fossato che separa dei modi di vivere, lavorare, concepire la vita politica e religiosa che si affrontano senza mai incontrarsi.

Il ghetto "comunitario islamico", germe di ogni violenza

Non esiste esempio di coabitazione egalitaria fra musulmani e non musulmani da 1600 anni a questa parte.

Dal Medio Oriente all'India, dalla Bosnia all'Albania, dalla Turchia all'Armenia, dall'Indonesia alla Tailandia, passando dalla Nigeria, dal Soudan,dalle Filippine....

Mi risparmi i casi di dhimmitudine, simboli dell'umiliazione dei non musulmani in terra d'islam. 

Se aveste letto il corano, sapreste che il fine ultimo dell’islam è quello di dominare e sottomettere ogni altro credo e cultura. Senza eccezioni.

Sapreste che il termine dialogo è sconosciuto nella terminologia maomettana.

Sapreste che nell’islam non esiste clivaggio fra il religioso ed il politico.

 

Quando invocate l’”islam moderato” evocate un fantasma.

L’islam moderato è un islam che non è islam, che non applica il corano, che non crede agli hadits.

E’ un islam che non frequenta i luoghi di culto, che non ascolta le prediche degli imam, che considera che la donna è uguale all’uomo e che non deve essere repressa e battuta.

L’islam moderato è un non senso che si applica a quelle persone, per fortuna numerose, che pur essendo nate in famiglie musulmane, non ne applicano i precetti per mancanza di convinzione.

Apostati, pur non avendo il coraggio di dichiararsi tali.

 

In breve, perché se ne potrebbe scrivere un libro, il fine che vi siete proposti è completamente all’opposto di cio’ che voi fate.

La vostra ignoranza vi fa credere di conciliare l’inconciliabile, facendo in tal modo il male delle persone che voi pretendete rispettare ed aiutare, toscani ed immigrati

 

Questa gente, invece di ghettizzarsi, avrebbe bisogno di aprirsi alla grandezza culturale della terra che li ospita.

Un’opportunità unica per loro!

 

La terra degli etruschi, col suo sarcofago degli sposi, cosi’ diametralmente all’opposto della “cultura” islamica.

La terra del Rinascimento, cultura dell’assoluta libertà di pensiero e di azione dell’Individuo , intesa come valorizzazione delle facoltà intellettuali e manuali di ciascuno, nel rifiuto del potere temporale teocratico, cosi’ diametralmente all’opposto della “cultura” islamica.

 Eppure una terra di enorme spiritualità, zeppa di Pievi, Chiese, Cattedrali, in cui il culto del Bello e della sua raffigurazione è la vera religione. 

Quid dell’islam in tutto cio’: nulla di nulla.

La tesi e l’antitesi.

 

Per concludere, una sola, piccola, grande, domanda  per chiarire come voi cerchiate di mescolare l’acqua e l’olio: nella biblioteca islamica, che sarà probabilmente la biblioteca comunale (sic, sic, sic!) si potrà trovare l'Inferno di Dante Alighieri?

                             
       Vedi come storpiato è Maometto!                      
       Dinanzi a me sen va piangendo Alì,                      
       fesso nel volto dal mento al ciuffetto.                      
                                             
       E tutti li altri che tu vedi qui,                      
       seminator di scandalo e di scisma                      
       fuor vivi, e però son fessi così.
  come vede, neanche Dante la pensa come Lei                                         
  Non per nulla mori' a Ravenna, in esilio.                      
  Lui non ci sara',sarà rimpiazzato dal              
  verbo   coranico:                     
                    
SURA 47, versetti 4 e 5.

"Quando incontrerete gli infedeli,
      uccideteli sino a farne grande strage,
      e serrate i lacci dei prigionieri che avrete fatto.



In seguito li rimetterete in libertà
      o li restituirete (alle famiglie)
      previo pagamento di un riscatto,         
      dopo che la guerra sia finita"



Parola di Allah!

                   
                                       
                                             
 

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