05/07/2006
La magistratura milanese vola al soccorso della Jihad islamica
In manette Marco Mancini, direttore della prima divisione del controspionaggio militare con lui in carcere un'altra persona | |
ROMA - Un duplice arresto e per qualcuno la fuga. E’ finito in manette Marco Mancini, direttore della prima divisione del Sismi, il controspionaggio militare, nell’ambito dell’inchiesta sul rapimento dell’Imam Abu Omar per il quale sono già sotto accusa 22 agenti della Cia. Con lui è stato arrestato una seconda persona di cui non è ancora noto il nome. Oltre ai due uomini del Sismi sarebbero state emesse misure di custodia cautelare nei confronti di altre persone, al momento latitanti. Quattro di essi sarebbero cittadini Usa. Di questi tre sarebbero appartenenti alla Cia mentre un quarto è stato a lungo in servizio con incarichi di responsabilità nella base militare americana di Aviano. LA PROTESTA DI COSSIGA - «Con l'arresto avvenuto all'alba da parte di unitá della polizia giudiziaria della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri su mandato della magistratura milanese del capo e di alcuni elementi operativi del Controspionaggio del Sismi cui si devono alcune delle più brillanti operazioni all'interno ed all'estero del nostro servizio, tra le quali le liberazioni dei nostri ostaggi in Irak, il sostituto Spataro e l'intera Procura della Repubblica di Milano hanno dato un fondamentale contributo alla lotta internazionale contro il terrorismo», lo afferma, in una nota, il senatore a vita Francesco Cossiga. «Contributo che toccherá l'apice con il richiesto arresto di una squadra antiterrorismo della Cia. Per alcuni invece, si attende oggi un messaggio di Osama Bin Laden di vive congratulazioni e di ringraziamento per il prezioso aiuto alla Jihad islamica », conclude ironicamente Cossiga. 05 luglio 2006 |
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