Ok

En poursuivant votre navigation sur ce site, vous acceptez l'utilisation de cookies. Ces derniers assurent le bon fonctionnement de nos services. En savoir plus.

13/06/2006

L'islam ideologia dell'odio

 

«Lo sai fanciullo musulmano che gli ebrei hanno assassinato 25 profeti di Dio e che la loro storia nera è colmadi criminali omicidi e di corruzione? ». Comincia così la rubrica «Lo sai?», nel sito Awaladuna, I nostri bambini, gestito dai Fratelli Musulmani (www.awladnaa.net). Il logo ritrae lo stereotipo dell'ebreo carnefice con in testa la kippà, lo sguardo truce e il ghigno crudele, in mano un coltellaccio che gronda di sangue fino a formarne una pozza per terra. Succede oggi, proprio mentre l'Occidente si affanna a corteggiare i Fratelli Musulmani in Egitto, nei territori palestinesi e anche in Italia, illudendosi che siano un antidoto al terrorismo di Bin Laden.
Il quiz, in lingua araba, così prosegue: «Lo sai che gli ebrei assassini sono quelli che più di altri hanno offeso e oltraggiato il nostro Signore, Eccelso e Potente?»; «Lo sai che gli ebrei hanno tentato più volte di uccidere il nostro amato Profeta, ma Dio lo ha protetto dalla loro malvagità?»; «Lo sai che il male e la perversione diffusi oggi nel mondo sono il frutto delle azioni e degli intrighi degli ebrei che vogliono distogliere la gente dalla via di Dio?»; «Lo sai che gli ebrei che occupano la nostra terra e i nostri luoghi sacri nell'amata Palestina hanno progettato di occupare gli altri territori musulmani, e hanno pianificato di estendere la Grande Israele dal Nilo all'Eufrate e vogliono profanare la tomba del nostro amato Profeta?»; «Lo sai che gli ebrei istigano tutto il mondo contro l'islam e i musulmani con il pretesto di combattere il terrorismo e hanno ordito complotti contro gli altri Paesi musulmani come hanno fatto in Iraq e in Afghanistan?».
Nella rubrica «Le scienze e l'informazione » si legge questo titolo: «L'assassinio dei bambini è parte della fede ebraica». Nello spazio riservato ai «Giochi e concorsi», c'è un videogame dal nome «La strada per Gerusalemme ». Sullo sfondo si vede la Spianata della moschea di Al Aqsa e della Cupola della Roccia, il terzo luogo di culto sacro dell'islam, a sinistra un aereo caccia con la scritta «Allah è grande ». Cliccandoci sopra si abbattono dei simboli con la stella di Davide che scorrono sullo schermo. Più se ne colpiscono, più ci si avvicina alla vittoria che coincide con la distruzione di Israele.
Tant'è che in un poster dal titolo «La nostra festa sarà il giorno della liberazione della nostra terra», si vede la cartina di uno Stato palestinese che si estende anche sulla superficie di Israele, che è stato letteralmente cancellato. In un altro poster dal titolo «Giuro che mi vendicherò, ma per Dio e per la religione», si vede un bambino di quattro o cinque anni che a muso duro impugna un kalashnikov. Nella rubrica «La mia grande patria» si indica che Siviglia e l'Andalusia sono parte della terra islamica. Nella rubrica «Cultura generale» compare un albero i cui rami simboleggiano le battaglie vinte da Maometto contro le tribù ebraiche e pagane, con la scritta: «Il Profeta ha condotto il Jihad (la guerra santa) contro gli infedeli e gli ipocriti e li ha sconfitti. L'inferno è il loro rifugio e il loro destino è la dannazione! ».
In un commento pubblicato sul sito liberale www.metransparent.com, l'intellettuale svizzera di origine yemenita Elham Manea ha esclamato: «Mio Dio, non dovremmo forse vergognarci di noi stessi? Quali informazioni vengono inculcate nelle teste dei nostri ragazzi? Di quale odio e quale astio cieco vengono riempite le loro menti?». Siffatti discorsi hanno un nome, il loro nome oscilla tra «il fanatismo esplicito contro chiunque professi la religione ebraica» e la «ostilità totale contro gli ebrei». La Manea sottolinea così il suo stupore: «Non ci credevo perché i Fratelli Musulmani continuano a ripetere che non odiano nessuno e che secondo la loro interpretazione la religione islamica è una religione di pace, che non hanno alcun problema con gli ebrei né con la religione ebraica, bensì con lo Stato di Israele e le sue azioni repressive contro il popolo palestinese».
La verità è esattamente opposta: l'odio nei confronti degli ebrei e la negazione del diritto di Israele all'esistenza sono due facce della stessa medaglia. Eppure facciamo finta di niente. Sappiamo che Hamas, la sigla che rappresenta i Fratelli Musulmani palestinesi, mira esplicitamente all'annientamento di Israele, ma ci ostiniamo a immaginare che in virtù della realpolitik prima o dopo cambierà atteggiamento. Lavandoci di fatto le mani e abbandonando Israele al suo destino. Così come sappiamo che l'Ucoii, la sigla che rappresenta i Fratelli Musulmani in Italia, disconosce il diritto di Israele all'esistenza e legittima gli attentati terroristici palestinesi, eppure è stata accreditata come interlocutore dello Stato. Il 7 febbraio 2006 l'exministro dell'Interno Pisanu arrivò a sostenere «una evoluzione positiva del movimento dei Fratelli Musulmani in tutto il mondo: io penso che questa evoluzione debba essere assecondata». Mi auguro che ora, una volta per tutte, chi deve vedere veda, chi deve sentire senta, chi deve parlare parli.
Magdi Allam
13 giugno 2006

medium_odio.gif

 

Hamas, Fatah, Islam = sangue e violenza

TEL AVIV (ISRAELE) - La strage di venerdì scorso sulla spiaggia di Gaza, in cui hanno perso la vita dieci palestinesi, potrebbe non essere stata causata da un colpo di artiglieria delle forze armate israeliane, ma da una mina messa da militanti di Hamas. Da un'inchiesta interna, effettuata dall'Esercito israeliano, non sono infatti emerse prove inconfutabili relative a una sua responsabilità per la strage sulla spiaggia di Sudania, nel settore nord della Striscia di Gaza, anche se in teoria non è tuttora neppure completamente esclusa la possibilità che l'eccidio sia stato provocato proprio da un bombardamento contro le postazioni circostanti, dalle quali gli estremisti palestinesi sono soliti lanciare razzi verso il territorio meridionale dello Stato ebraico.
LA VERSIONE ALTERNATIVA - Lo riferiscono il quotidiano «Yedioth Aharonoth» e altri mass media in Israele, che citano estratti del rapporto preliminare redatto dagli inquirenti militari; l'ipotesi in esso più accreditata è che il massacro sia stato dovuto allo scoppio di una mina collocata lungo la riva del mare da militanti di Hamas, il gruppo radicale che controlla adesso il governo dell'Autorità Nazionale Palestinese, allo scopo d'impedire incursioni delle forze speciali d'Israele. L'esplosione causò la morte di dieci civili palestinesi, compresi una coppia e i loro tre bambini, più il ferimento di ulteriori trenta; le vittime erano intente a prendere il sole e a fare un picnic, in una giornata particolarmente torrida. Il massacro ha suscitato veementi proteste a livello internazionale, anche da parte degli Stati Uniti.
IL PROBLEMA DELLE SCHEGGE - «La commissione investigativa in apparenza non stabilisce la causa diretta della tragedia», afferma «Yedioth Aharonoth», «ma sostiene che sono risicate le possibilità di un'esplosione dovuta a salve di artiglieria». In particolare, le caratteristiche delle schegge estratte dai corpi di parecchi tra i feriti non coinciderebbero con quelle dei proietti in dotazione alle Forze Armate d'Israele; inoltre, fotografie e riprese televisive del cratere scavato dalla deflagrazione rivelerebbero tracce simili a quelle in genere lasciate appunto da una mina, o comunque da un comune ordigno, piuttosto che da colpi di armi pesanti. Infine, l'intelligence israeliana disporrebbe di informazioni che confermerebbero come negli ultimi giorni elementi di Hamas avessero minato alcuni tratti della spiaggia teatro della carneficina. Un portavoce militare al giornale ha assicurato che i rilievi sono stati eseguiti «al dettaglio», e che in base a essi «la certezza di una responsabilità dell'Esercito diminuisce sempre di più, mentre quella dei palestinesi aumenta» di pari passo. L'inchiesta sulla strage di Sudania è stata coordinata dal generale Meir Klifi; in serata sarà da lui presentata ufficialmente al capo di stato maggiore, generale Dan Halutz.
13 giugno 2006
www.corriere.it

09/06/2006

La sinistra scava la fossa degli Italiani

Roma, 7 giu. (Apcom) - Il neoministro all'Interno Giuliano Amato riapre la questione musulmana e, bruciando i tempi, convoca, per mercoledì prossimo, la Consulta per l'islam italiano creata dal suo predecessore, Beppe Pisanu, e rimasta nel limbo dall'inizio della legislatura. A quanto apprende Apcom, all'ordine del giorno il titolare del Viminale riprende il discorso da dove l'aveva lasciato il ministro del governo Berlusconi e propone una discussione sul tema della cittadinanza italiana degli immigrati musulmani in vista di un eventuale modifica legislativa della materia.

COMMENTO: i nostri bravi burocrati che vivono nelle loro torri d'avorio e che sono ignari di tutto, lungi dal trarre insegnamento dalle esperienze catastrofiche degli altri Paesi occidentali che si dibattono con il problema della non integrabilità degli immigrati musulmani di seconda e terza generazione, propongono gli stessi errori che stanno facendo sfociare la Francia in un clima d'anteguerra civile: la cittadinanza da "ius solis".

In pratica chiunque nasca in Italia avra' il diritto di definirsi "italiano".

Come se l'appartenenza ad una nazione non fosse il frutto dell'identificazione naturale e/o volontaria ad una precisa eredità culturale, con i suoi valori chiaramente giudeo-cristiani, rinascimentali ed  illuministici, ma solo un fatto territoriale sprovvisto di ogni significato.

Questa politica é esattamente quella che ha condotto allo sfacelo del Libano ed é la premessa ineluttabile a dei conflitti violenti a venire, l'islam non accettando altra logica che quelle del rapporto di forza e della sopraffazione


06/06/2006

Islam, une religion...pas comme les autres

De Philippe de Villiers pointant une réalité nullement démagogique sur l'islam et son extrême danger, à Ségolène Royal, ou encore au maire de Montfermeil, les langues se délient, et j'espère que la lecture de France-Echos n'en est que plus large aussi.

Une certaine lucidité prend corps face aux extrêmes, en commençant par le pire et le plus criminel de tous, l'Islam. (Pas l'islamisme qui est la pointe de l'iceberg). Bravo.

Les jours de la complaisance, ou de l'ignorance bienveillante face à l'islam seront bientôt révolus.

Une mosquée n'est pas équivalente à une église à un temple bouddhiste, ou à une synagogue, c'est un lieu de haine, de fanatisation, légère ou intense, mais ce n'est pas un lieu de "paix" au sens chrétien, c'est même son opposé. Alors pourquoi favoriser ces lieux de haine ?

Dès que les musulmans commencent à être nombreux dans une cité, c'est le début de l'imposition de règles religieuses obscurantistes, de l'oppression des femmes, des filles, de l'intimidation, des violences, des tournantes, des voilées, de la régression en tout… puis de l'intifada.

Peut-être qu'enfin, les élus commencent à comprendre que, en essayant de "gagner" des voix chez les musulmans, c'est-à-dire en acceptant de "brader" les valeurs républicaines en faveur de valeurs abrutissantes, obscurantistes, criminelles, dégradantes, ils perdront automatiquement les voix de leurs autres administrés, et que la meilleure manière de gagner les futures élections, c'est de montrer une intransigeance totale face à une "culture", une religion, qui vise à détruire tout ce qui fait la grandeur, l'histoire, la lumière, l'intelligence de la France… et de l'Occident.

Ces mêmes élus gagneront plus de voix en refusant une mosquée, de la nourriture halal à l'école, ou encore des horaires de piscine séparés, etc.... à moins que le mal soit déjà fait et que la majorité soit déjà musulmane (Roubaix, Vénissieux, ...) Dans ce cas, c'est déjà le moyen-âge, et c'est peut-être l'armée qui va être nécessaire.

L'islam n'a nulle part créé de société avancée, démocratique, égalitaire, progressiste, créative, inventive (aucune invention, aucun progrès depuis près de 1000 ans), mais partout où l'islam a le moindre pouvoir, il instaure automatiquement une société obscurantiste, anti féminine, fasciste, intolérante, laveuse de cerveau / crétinisante, régressive, répressive, moyenâgeuse, aberrante, et il n'y a pas de contre exemple : Si la Turquie par exemple a progressé, c'est en combattant l'islam (Atatruk), pas en le favorisant, cela aussi nos élus devraient s'en rappeler.

Si on laisse l'islam se développer, on obtient : Afghanistan, Pakistan, Algérie, Iran, Arabie Saoudite, Soudan, nord du Nigéria, Sud de la Thaïlande, Bali, nos banlieues, Egypte, Turquie version Erdogan, Beslan, Palestine (qui ne vit que de l'aide internationale, et qui enseigne la haine et l'islam à l'école, et non la liberté, les sciences, la philosophie ou encore la technologie).

Si l'on veut que la France ressemble à la Palestine, sans industrie, ni technologie, ni art, ni culture, ni médecine, ni création, ni liberté, mais avec des zones sans droit, ne vivant que grâce à l'aide et ne créant aucune richesse, ni progrès, ni intelligence , laissons l'islam avancer : c'est le système le plus destructeur de tout ordre, liberté et progrès au monde. C'est aussi le fascisme le plus absolu.

Et je parle en connaissance de cause : je voyage régulièrement en Afrique du Nord, en Turquie et au Moyen-Orient.

Cordialement,

Jack Lucent

PS : Parfois un bon slogan va plus loin qu'un long texte explicatif. En voici un, sur fond de femme voilée, ou de turban à bombe ou encore de tête de mort indiquant un danger extrême :

Là où l'islam passe, la liberté, la raison, la paix trépassent

(1) http://www.france-echos.com/actualite.php ?cle=9236

05/06/2006

I nazislamici si impadroniscono della Somalia

NAIROBI (KENYA) - Mogadiscio è caduta. Le milizie islamiche all'alba hanno preso il controllo della capitale somala. Dopo lunghe trattative che sono durate tutta la notte, il comandante Gram Gram, capo degli irregolari del signore della guerra Mohammed Qanyare Afrah si è arreso senza combattere e ha consegnato alle Corti Islamiche 25 veicoli e soprattutto, l’aeroporto di Dainyle.

LA LOTTA TRA I SIGNORI DELLA GUERRA - Gli uomini di Gram Gram hanno deciso di arrendersi per evitare un bagno di sangue e soprattutto dopo che Qanyare, vista le continue batoste prese dai suoi amici dell’Alleanza per la Restaurazione della Pace e contro il Terrorismo, ieri sera era scappato dalla sua residenza, e si era rifugiato, probabilmente, a Johar. Domenica pomeriggio i miliziani delle Corti islamiche avevano preso possesso di Balad, roccaforte del signore della guerra Mussa Sudi Yalahow, un altro leader dell’Alleanza, a una quarantina di chilometri dalla capitale. Ora i gli uomini delle Corti Islamiche, guidati da Shek Sherif Shek Aden (il capo spirituale della Somalia, quello che era il Mullah Omar per l’Afghanistan) puntano a ripulire le ultime sacche di resistenza: i quartieri in mano a Bashir Rage, e a Omar Finish. Poi guarderanno a Johar, sede del potente signore della guerra Mohamed Omar Habeb (detto Mohamed Dhere), che può contare su una milizia ben armata e ben equipaggiata e dove si sono rifugiati sia Qanyare Afrah, sia Mussa Sudi.
NEGOZIATI - Mohamed Dhere venerdì aveva ricevuto una delegazione di americani con il quale aveva discusso la strategia per bloccare le corti e sabato era volato ad Addis Abeba per consultarsi con i suoi alleati etiopi. Ma sembra che la capitolazione di Johar sarà negoziata e senza combattimenti. I miliziani dell’Alleanza non hanno più intenzione di combattere ma di trattare prima di vendersi al nemico. Esattamente come è accaduto in Afghanistan ai tempi dei talebani. Quelle che erano considerate le roccaforti dei signori della guerra sono venute giù una per una semplicemente perché chi le teneva ha cambiato bandiera. Dopo aver conquistato Johar gli islamici, per la maggior parte della cabila Hawiya, dovranno confrontarsi con il Governo Federale di Transizione guidato dal migiurtino Abdullahi Yussuf.
PREVISIONI - A Nairobi le previsioni si sprecano: c’è chi sostiene che gli islamici sono pronti ad accordarsi con Abdullahi che garantirebbe la continuazione dei loro traffici e chi invece ritiene che gli islamici chiederanno la resa anche del governo. Un governo che solo un paio di Paesi riconoscono ma che ha il sostegno di buona parte della comunità internazionale (solo gli americani hanno preferito affidare le loro sorti ai signori dell'Alleanza ora sconfitti). Se i fondamentalisti chiederanno al governo di sciogliersi, Abdullahi Yussuf sarebbe costretto a ritirarsi di nuovo nei suoi territori del nord, lasciando tutto il sud della Somalia in mano agli islamici. Per altro sembra che uno dei leader storici degli islamici, lo sceicco Hassan Daher Awes, abbia chiesto al governo di entrare al posto dello sconfitto Qanyare Afrah, che era ministro della sicurezza nazionale nel governo di Abdullahi. Dunque la situazione è assai confusa e solo nei prossimi giorni si potrà capire qualcosa di più. Infine ci si domanda con apprensione cosa faranno gli americani e gli etiopi. Possono permettersi un Paese talebanizzato? Gli americani sono convinti, a torto o a ragione, che la Somalia diventerà un nuovo Afghanistan dove ci sarà qualcuno pronto a organizzare un nuovo 11 settembre.
Massimo A. Alberizzi

02/06/2006

L'islam modéré est un leurre!

'Soit l'Europe européanise les musulmans, soit ils islamiseront l'Europe'


Bassam Tibi, spécialiste de l'Islam et du terrorisme confirme ainsi, dans des termes voisins, la dénonciation depuis plusieurs mois par Philippe de Villiers de "l'islamisation progressive de la société française" à laquelle le Président du MPF suggère d'opposer "la francisation des musulmans". On a vu comment, dans ce contexte, son enquête-choc sur "Les mosquées de Roissy" (Albin Michel) a semé la panique au sommet de l'Etat. Il y a quelques jours, M. de Villiers précisait ainsi sa pensée : "Je crois que pour que les musulmans deviennent Français, il faut qu'il fassent un effort sur eux-mêmes, qui est parfois très difficile à faire (...) pour accepter notre civilisation, notre mode de vie, notre héritage et notre projet. C'est difficile (...) parce que l'islam est établi sur des principes qui ne sont pas compatibles avec la République: le jihad, la chariah et l'oumma. L'immense majorité des musulmans sont des musulmans modérés mais il n'y a pas d'islam modéré. Les musulmans qui veulent être Français dans leur coeur, dans leur âme, pas de problème, mais la France tu l'aimes ou tu la quittes." (23 avril 2005).
Le débat étant ainsi ouvert, nous publions ici la traduction d'un entretien donné à un grand quotidien polonais par Bassam Tibi, Professeur d'Université en Allemagne et aux Etats-Unis, correspondant du Financial Times et membre du conseil d'éthique de la CDU. Musulman d'origine syrienne, il adresse cette mise en garde aux Européens : "Soit l'Europe européanise les musulmans soit ils islamiseront l'Europe. Si les européens ne comprennent pas cela et n'y trouvent pas une solution, l'Europe sera au plus tard dans 20 ans, le théâtre d'une guerre civile, nous aurons un grand Kosovo." Il donne ainsi un impressionnant écho aux propos de Philippe de Villiers.

http://www.liberonslhistoire.com/

01/06/2006

Il "catechismo islamico"

No, non é uno scherzo né una montatura, ma la cruda realtà di come gli adepti del tagliagole della Mecca, citati come facenti parte dei tre grandi monoteismi (sic!!!), insegnano la religione ai bambini.

Una sorta di "catechismo islamico" per intenderci.

Per rendervi conto della realtà delle cose cliccate sul link qui sotto, e se non capite il francese cliccate sulla Bandiera Italiana per la traduzione.

La realtà supera ogni immaginazione:

http://www.france-echos.com/actualite.php?cle=9451