Ok

En poursuivant votre navigation sur ce site, vous acceptez l'utilisation de cookies. Ces derniers assurent le bon fonctionnement de nos services. En savoir plus.

29/06/2006

La taquiya islamica palestinese

La crisi attuale tra lo Stato d'Israele e i palestinesi — innescata da mesi di attacchi missilistici di terroristi stanziati a Gaza contro città e villaggi israeliani e, recentemente, dall'ardito attacco dello scorso weekend da parte di una squadra terrorista a una postazione di confine dell'esercito israeliano in territorio israeliano — fa giungere molti nodi al pettine.
L'estate scorsa, quando l'ex primo ministro Ariel Sharon ordinò all'esercito e ai coloni di lasciare Gaza, cedendo ai palestinesi il controllo di quel minuscolo territorio densamente popolato, sperava che si potesse arrivare a una certa tranquillità lungo la frontiera tra Israele e Gaza, e che questo potesse essere il primo passo di un più ampio ritiro da gran parte della Cisgiordania che portasse alla pace e alla creazione di uno Stato palestinese arabo indipendente accanto a Israele.
I mesi passati hanno confermato gli allarmi e i timori espressi in quel frangente dalla destra israeliana — che il ritiro desse l'opportunità ai gruppi terroristi e di guerriglia palestinesi di lanciare attacchi verso Israele con relativa impunità. Da allora, infatti, i primitivi missili Qassam fatti in casa continuano a piovere sulla città di Sderot, sulle periferie di Ashkelon e su vari kibbutz al confine. Il ritiro è stato evidentemente interpretato dai palestinesi come un segno di debolezza da parte di Israele e gli occasionali attacchi missilistici di rappresaglia o prevenzione da parte di Israele contro auto e case di terroristi a Gaza — che hanno a volte provocato la morte di innocenti, oltre che dei colpevoli — non sono riusciti a por termine alla violenza.

Ma il ritiro da Gaza ha avuto un altro risultato. La fondamentalista Hamas, che aveva guidato la lotta palestinese (la seconda Intifada) contro Israele negli ultimi cinque anni, è stata mandata al potere dall'elettorato palestinese con il voto dello scorso gennaio. Gli israeliani di tendenza pacifista e gli occidentali hanno sperato che questo avrebbe indotto Hamas a una maggiore moderazione, nonostante il suo atto costitutivo del 1988 proclami la volontà di distruggere Israele attraverso la jihad
(guerra santa), assumendo a giustificazione considerazioni palesemente antisemite, tratte in gran parte (ed esplicitamente) dai «Protocolli dei Savi di Sion».

Ma quel che succede è che Hamas si comporta come Yasser Arafat, il noto leader palestinese scomparso, che, come un ventriloquo, parlava contemporaneamente con due voci, una rivolta ai liberali europei e israeliani, prodiga di rassicurazioni e intenzioni pacifiche, un' altra rivolta ai terroristi, cui ordinava o permetteva di continuare gli attacchi contro Israele. In modo simile Hamas ha annunciato di accettare la sospensione delle ostilità, allo stesso tempo permettendo ad altre fazioni, come la Jihad islamica, di continuare gli attacchi e inviando i suoi militanti ad aiutarli.

L'assalto condotto da Hamas nel weekend alla postazione dell'esercito israeliano di Kerem Shalom (in ebraico «vigneto della pace») potrebbe indicare l'emergere nei ranghi di Hamas di fazioni dissidenti (alcuni biasimano la leadership «esterna» di Hamas, capeggiata da Khalid Mashal, di stanza a Damasco) — o potrebbe essere semplicemente un altro esempio del multiforme modus operandi di questa ambigua organizzazione.

Anche l'intesa di principio di ieri con il partito Fatah su una nuova versione dell'«accordo sui prigionieri» è segnata da doppiezza. Questa mossa improvvisa, dopo settimane di tergiversazioni e cavilli, molto probabilmente è stata sollecitata dal desiderio di evitare l'attacco contro Gaza minacciato da Israele. Ma l'accordo stesso è assai ambiguo, se non decisamente insincero. Stabilisce che i palestinesi si impegneranno nella costruzione di uno stato in Cisgiordania e nella striscia di Gaza lungo i confini del 1967 e che verranno frenati gli attacchi contro Israele. Ma plaude alla resistenza all'«occupazione», che nell'interpretazione di Hamas si riferisce alla presenza ebraica in ogni parte della Palestina/Israele, non solo in Cisgiordania e a Gaza. Il documento non riconosce esplicitamente l'esistenza o il diritto a esistere di Israele e insiste sul «diritto di ritorno» di tutti i rifugiati palestinesi del 1948 e del 1967 — un ritorno di massa che, se messo in atto, significherebbe la distruzione di Israele (i palestinesi sostengono che vi siano 5 milioni di rifugiati, l'attuale popolazione di Israele è composta da 5 milioni di ebrei e 1,3 milioni di arabi).

È troppo presto per valutare i possibili effetti dell'attuale incursione delle forze israeliane a Gaza. Quel che è chiaro è che i due-tre giorni concessi da Israele alla diplomazia — cioè alla mediazione europea — per ottenere la liberazione del soldato israeliano catturato non hanno portato a nulla (dimostrando ancora una volta l'impotenza europea e la sua irrilevanza nel conflitto arabo-israeliano). Il primo ministro Ehud Olmert spera, anche se probabilmente non ci scommette, che la pressione militare, che nei prossimi giorni verrà gradualmente aumentata, possa raggiungere lo scopo — o almeno permetta a Israele di far pagare un alto prezzo ai palestinesi per le loro continue aggressioni contro Israele.
Benny Morris
29 giugno 2006

 

www.corriere.it

27/06/2006

Inferno, Pugatorio, Paradiso

No, non stiamo parlando del poema dantesco, anche se il materiale per trarne un’opera letteraria "pulp", molto "pulp", ci sarebbe. Stiamo parlando della concezione islamica relativa all’inferno, al purgatorio e all’inferno. Prima di addentrarci nei particolari, una premessa generale.
I musulmani che vivono nei paesi occidentali affermano costantemente che i molti versetti Coranici riguardanti i Kuffar, gli infedeli, devono essere compresi nel contesto in cui sono stati rivelati, quindi ai tempi di Muhammad, e più precisamente si potrebbe aggiungere, durante lo sterminio degli ebrei e dei cristiani che si opponevano alla conversione o al pagamento della gizya, tassa imposta a coloro che vivevano sotto la protezione islamica. Ai giorni nostri, affermano con ipocrisia gli islamisti ‘nostrani’, tali versetti non hanno alcun significato religioso, giuridico o sociale. Il Corano e le Ahadith di Muhammad sono i pilastri su cui si basa la legge islamica (Shar'ia); abrogare un versetto Coranico significa andare contro i principi di Allah, sottovalutare la sua parola. In alcuni paesi islamici anche solo suggerire l'abrogazione di una sura può significare la pena capitale. Ancora oggi secondo la Shar'ia i miscredenti non hanno gli stessi diritti dei 'credenti'; la loro testimonianza non è permessa in un processo che coinvolge musulmani. I fondi raccolti da associazioni o dalla zaqat (tassa imposta ai musulmani da devolvere in beneficenza) non possono essere elargiti ai non musulmani. Molte leggi barbare riguardanti la lapidazione, il taglio della mano, la pena capitale per l'apostasia, il ripudio, la discriminazione della donna e via dicendo, sono tuttora in vigore nonostante non solo siano effettivamente fuori contesto, ma violino i diritti umani, confutando definitivamente ciò che i musulmani odierni affermano per giustificare detti e comportamenti discriminatori volti alla violenza e all'intolleranza religiosa. Dovrebbe far riflettere il fatto che questi islamici “moderati” non fanno nulla per mettere in pratica ciò che timidamente sussurrano, ovvero che molti versetti non hanno alcun significato religioso, giuridico o sociale. La critica testuale, l’analisi ermeneutica, l’interpretazione allegorica sono elementi sconosciuti nel mondo islamico, sia ben chiaro. Ed ora divertiamoci un po’.

L'Inferno
Ogni musulmano crede fermamente nel Giorno del Giudizio, quando cioè tutti gli uomini resusciteranno per presenziare all'ultimo processo tenuto al cospetto di Allah. Tutto ciò che l'uomo e ogni singolo arto ed organo, hanno fatto, detto o pensato durante la vita, determinerà l'esito del suo futuro ultraterreno. Benché tutte le religioni monoteiste attestino l'esistenza dell'aldilà, l’Inferno islamico è frutto della deviata immaginazione di Muhammad volta a terrorizzare la gente affinché lo accettasse come Profeta. E’ altresì una palese testimonianza dello sprezzo che egli aveva nei confronti di altre religioni.

Peccare è prerogativa dell'uomo imperfetto, colui che ha fede crede nel pentimento, nel perdono non nella sadica vendetta Divina; crede in un Dio misericordioso, non in un dio spietato, vendicativo e razzista riportato nelle scritture islamiche. Non è credibile che chi non ha fede in Mohammad, uomo imperfetto anche lui, o nel Corano riscritto secoli dopo la sua morte, debba trascorrere l'eternità bevendo intrugli di pus, sangue, urina ed escrementi bollenti.

Questo, invece, è ciò che insegna il Profeta dei musulmani per mezzo di innumerevoli ahadith e versetti Coranici.

La vita dell'inferno è una vita di punizione, tortura e persecuzione; tutti gli esseri umani vi andranno; tuttavia, mentre i musulmani dopo aver espiato i peccati potranno 'odorare la fragranza del Paradiso’, gli infedeli, coloro che non hanno abbracciato l'Islam, subiranno ogni sorta di tortura per l'eternità.

I dannati entrando negli inferi a gruppi, verranno immediatamente avvolti da altissime fiamme; i cancelli si chiuderanno alle loro spalle e dei pilastri sprangheranno le vie di uscita. L'Inferno avrà sette porte, ogni gruppo entrerà nella soglia apposita a seconda del peccato commesso. Alcuni angeli verranno assegnati per 'prendersi cura' dei dannati. Essi li tireranno, trascinando le loro facce a terra. I peccatori urleranno agonizzanti chiedendo invano agli angeli di intercedere presso Allah affinché metta fine a quella tortura. Né gli angeli né Allah avranno pietà dei miscredenti o delle loro suppliche.

Sono sette i gironi degli Inferi; gli ipocriti, coloro cioè che sono stati raggiunti dalla verità (l'Islam) e non l'hanno accettata, saranno situati nell'ultimo stadio dell'Inferno. Questi avranno su di loro la maledizione di Allah, degli angeli e di tutti gli esseri umani oltre ovviamente ad essere il combustibile principale degli Inferi.

La pelle dei dannati brucerà perennemente. Allah avrà l'accortezza di rinnovarla affinché continui ad arrostire per l'eternità.

Gli avari che non hanno devoluto denaro per amore di Allah, riceveranno una grande punizione; oro e argento rovente verrà pressato sui loro visi, i loro fianchi e le loro schiene. Le fiamme aumenteranno furiosamente di giorno in giorno e il fuoco brucerà 70 volte più di quello che conosciamo noi. Se si dovesse gettare un sasso giù per l'Inferno, questo impiegherebbe 40 anni a toccare il fondo. La gente degli Inferi non sarà né viva né morta. Continuerà a morire e a resuscitare affinché sconti i peccati con le torture perpetue.

La maggioranza degli abitanti della jehenna, come ha affermato Muhammad, sono le donne, in quanto ingrate nei confronti dei loro mariti, deficienti nella religione poiché per via del ciclo mestruale non possono né pregare né digiunare e psicologicamente e mentalmente impedite.

I dannati saranno dei giganti; il canino o il molare di un peccatore sarà imponente quanto un monte, la distanza delle sue spalle equivale ad un viaggio di tre giorni.

Gli abitanti certi dell'Inferno sono tutti gli infedeli in quanto non hanno creduto nella profezia di Muhammad, i faraoni, le donne, coloro che si suicidano.

Vediamo nel dettaglio alcune delle pene che perseguiteranno i dannati:
1. La punizione più lieve è quella di indossare sandali o scarpe così roventi da far bollire il cervello del dannato.
2. L'Inferno è infestato da serpenti e scorpioni della grandezza di un asino, il loro morso causa un dolore così acuto da durare per 40 anni.
3. I dannati verranno nutriti con lo zaqqun, una pianta terribilmente amara; se una singola molecola fosse rovesciata sulla terra infesterebbe tutto il cibo del mondo.
4. I peccatori verranno dissetati con un intruglio bollente di pus, escrementi, urina, sangue, sudore e lacrime; se fosse rovesciato sulla terra l'intero pianeta verrebbe sconvolto da un tanfo orribile.
5. Acqua bollente verrà versata sulle teste dei miscredenti causando lo scioglimento dei loro intestini, che goccioleranno dai piedi.
6. I dannati verranno frustati con spranghe di ferro. Tutti gli uomini della terra e i jinn, gli spiriti, non riuscirebbero a sollevarla tanto è pesante. Se dovesse abbattersi contro una montagna causerebbe la disintegrazione della stessa.
7. Coloro che hanno bevuto alcolici, all'Inferno berranno intrugli di pus, sangue, sudore e sporcizia bollente fuoriusciti dalle ferite di altri dannati; essi moriranno sul colpo per risuscitare immediatamente e ricominciare a bere.
8. Gli arroganti verranno raggruppati e rimpiccioliti nella misura di una formica; verranno nutriti di escrementi di altri peccatori.
9. I dannati verranno bruciati quotidianamente 70 volte. Pelle nuova verrà restituita in modo che possa nuovamente arrostire.
10. Le adultere, le fornicatrici, verranno appese per i loro organi genitali.
11. Le catene dei dannati saranno roventi, pesanti e lunghissime, più della distanza che intercorre tra la terra e il cielo.
12. I vestiti dei peccatori saranno di fuoco e 'tagliati' su misura.
13. Oltre alle torture fisiche i dannati verranno continuamente sottoposti a scherni dai guardiani dell’Inferno, che rammenteranno loro i peccati commessi sulla terra.
14. I miscredenti verranno umiliati così pesantemente che a parte la bruttezza estrema e la faccia nera, il loro labbro superiore toccherà la fronte, mentre quello inferiore penzolerà fino all'ombelico.
15. La loro lingua sarà così lunga da sporgere dalla bocca facendo inciampare gli altri dannati.
16. I miscredenti verranno nutriti da piante ricoperte di spine e da ciò che esce dalle ferite degli altri dannati.
17. Coloro che chiedono perdono o sollievo allo loro pene verranno obbligati a bere metallo rovente sciolto che scivolerà sui loro visi e scioglierà gli intestini e tutti gli organi interni
Alcuni versetti Coranici:

Però quelli che non credettero, d'infra la gente del libro e i politeisti, andranno nel fuoco della gehenna per rimanervi in eterno; di tutti gli esseri creati quelli sono i peggiori. (Corano 98:1-8)

Questi (i credenti e i miscredenti) sono due opposti partiti che disputano intorno al loro Signore; però, per quelli che non credono verrà tagliato un abito di fuoco e sulle loro teste verrà versata acqua bollente. Con cui si fonderà ciò che è nei loro ventri e le loro pelli, ad essi sono destinate grosse mazze di ferro. Ogni qualvolta essi vorranno, per l'angoscia del loro tormento, uscire da essa (i.e. dalla jehenna), verranno in essa ricacciati e verrà detto loro: 'gustate il tormento della combustione'. (Corano 22:20-22:23)

O Profeta, combatti contro i miscredenti e gli ipocriti, e trattali con durezza; loro dimora sarà la jehenna e ben triste è tal luogo di arrivo. (Corano 9:74)

Gli uomini e le donne che non pregano o non digiunano, ricevono 15 punizioni, tra cui sei durante la vita terrena, tre nel momento in cui stanno morendo, tre nella bara e tre nel Giorno del Giudizio.

- Nella vita terrena

1. Allah non benedirà la loro vita, anzi renderà la loro esistenza una grande sventura
2. Allah non accetterà le loro suppliche
3. Allah toglierà dai loro visi l'espressione di persone per bene
4. Essi verranno detestati da tutte le creature della terra
5. Allah non terrà conto delle loro buone azioni
6. Essi non verranno ricordati nelle suppliche della gente devota

- Mentre muoiono

1. Moriranno umiliati
2. Moriranno affamati
3. Moriranno assetati. Anche se bevessero l'acqua di tutti i mari continuerebbero ad avere sete

- Nella bara

1. Allah stringerà la loro tomba sino a che le costole si schiacceranno le une alle altre.
2. Allah verserà nella tomba fuoco e brace ardente
3. Allah invierà un serpente gigante che solleverà e getterà nel vuoto (per circa 70 metri ) i peccatori tutte le volte che hanno mancato intenzionalmente la preghiera.

Nel Giorno del Giudizio

1. Allah farà rinchiudere i dannati all'Inferno strisciando a terra le loro facce.
2. Allah rivolgerà loro uno sguardo così infuriato da far cadere la carne dalla faccia dei dannati.
3. Allah giudicherà severamente i peccatori e ordinerà che siano gettati all'Inferno senza attenuanti.

Paradiso
Il Paradiso sarà prerogativa dei musulmani in quanto seguaci di Muhammad e dell'unica religione autentica agli occhi di Allah. I cancelli del Paradiso saranno aperti tutti i lunedì e giovedì per coloro che hanno recitato la shahada, la dichiarazione di fede islamica; (dichiaro che non c'è dio all'infuori di Allah e Muhammad è il Profeta di Allah). Vi saranno immensi giardini dove crescerà ogni tipo di pianta e fiore. All'ombra di questi alberi scorreranno lunghissimi fiumi di latte, miele, vino pregiato, acqua purissima. I credenti siederanno su bellissimi troni posti sulle rive di questi fiumi, essi non dovranno neppure raccogliere la frutta in quanto il solo pensiero esaudirà la richiesta. Vi sarà ogni sorta di cibo squisito su piatti d'oro e bevande in bicchieri di cristallo, serviti da affascinanti ed eterni giovanotti vestiti di seta. Gli uomini avranno due mogli, vergini dai bellissimi occhi simili a perle e molti fanciulli. La pelle delle loro gambe sarà così eterea che si potranno vedere le ossa in trasparenza. Tutti gli abitanti dell'Eden vestiranno in pesante broccato e seta purissima. Ogni venerdì essi si recheranno in una via dove soffia il vento del Nord dalla delicata fragranza che aggiungerà bellezza e amore ai visi dei credenti. Nessuno sputerà o soffierà il naso e tanto meno espleterà i bisogni corporali. Non vi sarà odio tra la gente. E glorificheranno Allah al mattino e alla sera. Naturalmente anche il Paradiso è provvisto di gironi. Il più alto e irraggiungibile sarà quello dei martiri morti per la causa di Allah. Il girone più basso sarà occupato dai musulmani che sono usciti dall'Inferno dopo aver espiato i loro peccati; essi dice Muhammad, entreranno in Paradiso a carponi.

Purgatorio
Come nelle altre religioni monoteiste il Purgatorio islamico è un luogo di attesa per coloro che sulla terra non hanno compiuto delle buone azioni tanto da meritare il Paradiso, tuttavia i loro peccati non sono così gravi da meritare la severa punizione dell'Inferno. Essi staranno in una lista di attesa per molto tempo in agonia, ansia, terrore. Hanno bisogno di compiere altre buone azioni per entrare nell'Eden. Vivranno in una sorta di stress psicologico aspettando che colui a cui hanno fatto un'ingiustizia, li perdoni. Essi guarderanno l'Inferno supplicando Allah di non gettarli nel fuoco.

Commento
Raccapricciante, vero? Possibile che nel terzo millennio si debbano leggere (e credere!!) cose di questo genere? Ah sì, certo, il relativismo culturale, il “politically correct” ci impongono di rispettare tutto, anche questo, anche a casa nostra. Però pensiamo non serva una dose industriale di buonsenso, conoscenza storica o religiosa, per comprendere che tali interpretazioni sono il prodotto dell'immaginazione fertile di un uomo che ha cercato di sottomettere, con la spada, le minacce, la paura, popoli che non avevano alcun desiderio di convertirsi all'Islam. Chi ha fede crede in un Dio che non cerca vendetta, un Dio giusto, ma che non umilia, un Dio che non comanda di uccidere o torturare chi non crede, estraneo alle molteplici dottrine inventate dagli uomini per sottomettere gli altri. Essere razionali, non significa necessariamente essere atei, apostati, miscredenti, immorali, ma ragionare sulla realtà dei fatti allontanando ciò che ai giorni nostri non ha più alcun senso; come la superiorità di una religione sulle altre o l'alienazione di coloro che non seguono una determinata dottrina. Dio non ha alcun bisogno di dissetare i peccatori con pus o sangue bollente affinché gli intestini si sciolgano, non ha bisogno di versare sulle loro teste acqua bollente o frustare i miscredenti con spranghe di ferro in risposta alle loro suppliche. Questo è fuori da ogni concezione filosofica, fuori da ogni logica, fuori...semplicemente fuori..!! Con rispetto, dovremmo comprendere che Dio o Allah ha sicuramente cose più interessanti e intelligenti da fare che pensare ai metodi più lugubri e crudeli da riservare agli abitanti dell'Inferno.

http://www.iostoconoriana.it/site/content.php?article.331

26/06/2006

La France finance l'islamisation du Rwanda

EASTERN PROVINCE:The French ambassador Dominique Decherf, on Tuesday June 20, opened a Frw17.9 million administrative bloc for Lycee Islamic de Rwamagana in Rwamagana District.
The French Embassy contributed Frw12.6 million to the total cost for the construction of the block. The multimillion administrative bloc includes a library, staffroom, a computer laboratory and offices.
In his opening remarks during the ceremony that was also attended by the Mufti of the Rwanda Islamic Association, Sheikh Swaleh Habimana, Decherf said that France is committed to contribute to the education development of all religious sects in the country.
“We try to contribute financially to all religious sects in the country in many development activities aimed at improving the socio-economic development of people. We feel education is an important tool for human resource development and enhancing national development,” the Ambassador underscored, adding that the French government wants peace and stability among all religious groups.
He urged all religious groups in the country to participate in income-generating activities and other development projects like education, health care and environment, all of which are geared towards improving people’s welfare.
He pointed out that there are more than four million Muslims in France and that more than 50% of the French’s former colonies are Muslims, emphasising that there is a great bond with Islamic speaking countries. He said, “the bond is strong for us to maintain our financial assistance for any developmental activity. We are willing to make any other financial assistance in other projects.
The Mufti said that the French’s contribution to complete the administrative bloc is very important to developing the human resource capacity among the Islamic community and the country in general.
“Your contribution is very important and an indication that you’re committed to developing the social welfare of Rwandans through education. The Muslim community in Rwanda is committed to peace, unity, reconciliation and development,” Sheikh Habimana emphasised, urging all parents to take their children to school as it is the only asset a parent can offer to his or her child. He said that human capacity is the only resource for viable economic development of the country.
The ceremony was also attended, among others, by the Director of Co-operation and Culture at the French embassy in Rwanda, Jean Baptiste Luciani, Stephanie Aubin the technical programme co-ordinator at the Embassay and the District Vice-Mayor in charge of social affairs, Alphosine Murikatete.

http://newtimes.co.rw/index.php?option=com_content&ta...

COMMENTAIRE: Après avoir contribué au genocide des Tutsi sous la direction de Mitterrand, La France utilise l'argent du contribuable pour financer l'islamisation d'un Pays à majorité chrétienne.

25/06/2006

Verdun, la mémoire souillée!

«L’armée de Verdun, c’était la France dans sa diversité». A l’occasion de la commémoration du 90ème anniversaire de la bataille de Verdun, le président de la République a rendu hommage aux soldats musulmans morts pour la France entre 1914 et 1918. C’est sur le site de l’une des plus grandes batailles de l’Histoire de France que Jacques Chirac rend hommage aux 72.000 combattants musulmans de la guerre de 14-18. Arrivé dimanche matin à Verdun, dans la Meuse, le président de la République a inauguré un mémorial en leur honneur et exalté «le rassemblement de la nation française». «Durant cette interminable année 1916, toute la France était à Verdun, et Verdun était devenu toute la France», a déclaré le chef de l'Etat dans un discours au mémorial de Douaumont. Devant les présidents de l'Assemblée nationale et du Sénat, Jean-Louis Debré et Christian Poncelet, la ministre de la Défense Michèle Alliot-Marie, et le ministre délégué aux Anciens Combattants Hamlaoui Mekachera, Jacques Chirac a rappelé que des hommes de «toutes les conditions, toutes les opinions, toutes les religions», «toutes les provinces» et de «toutes les origines» ont participé à la bataille.

«Plus jamais ça!»

«Ces hommes se battaient pour leur terre, ils se battaient aussi pour leurs valeurs», celles de la République, a rappelé le chef de l'Etat. «L'armée de Verdun, c'était l'armée du peuple, et tout le peuple y prenait sa part. C'était la France, dans sa diversité», a rappelé Jacques Chirac.

Le chef de l'Etat a également eu une pensée pour les centaines de milliers de victimes allemandes de la bataille. L'Allemagne était représentée à la cérémonie par son ambassadeur à Paris. Se félicitant que la réconciliation franco-allemande soit «une chose acquise», il a plaidé pour la construction d'une «Europe de paix, de sécurité, de justice et de solidarité». «Aujourd'hui, nous pouvons le dire avec la confiance qu'autorise l'amitié: plus jamais ça!», a-t-il lancé.

Jacques Chirac a par ailleurs évoqué «cette tragédie française» qui fait partie de notre histoire. Nous pouvons aujourd'hui la regarder en face», a-t-il martelé. «Un homme a su prendre les décisions qui conduiront à la victoire. Il restera comme le vainqueur de Verdun. Cet homme, c'est Philippe Pétain, hélas. En juin 40, le même homme, parvenu à l'hiver de sa vie, couvrira de sa gloire le choix funeste de l'armistice et le déshonneur de la collaboration», a déclaré le chef de l'Etat.

Style mauresque

De style mauresque, le mémorial est édifié près du carré comprenant 592 tombes musulmanes orientées vers la Mecque, devant l'ossuaire de Douaumont, symbole de la bataille de Verdun où périrent en 1916 quelque 300.000 soldats français et allemands. Le bâtiment consiste en un vaste déambulatoire de 25 mètres sur 19, avec arcades et murs crénelés. Il est surmonté d'une Koubba (coupole), sous laquelle une stèle indique : «Aux soldats musulmans morts pour la France».

www.figaro.fr  

COMMENTAIRES :

1-    Le chiffre des 72.000 soldats « musulmans » est pleinement spéculatif,  la valeur estimé par les historiens allant de 30.000 à 50.000 grand maximum

Les soldats enterrés sont moins de 600!!!

En même temps ce monument de la mémoire souillée représente le TIERS du volume de l'ossuaire de Douaumont!

2-    Ces soldats  n’étaient point « la France dans sa diversité » comme le dit « Chirak », mais des ETRANGERS marocains, sénégalais et tunisiens AU SERVICE  de la France (de grè ou de force). Le cas des algériens était différent, mais ils n'avaient pas tous la nationalité française

3-    Les FRANÇAIS morts à Verdun ont été environ 550.000 contre environ 300.000 allemands

4-    Personne ne parle de soldats «CHRETIENS » morts pour la France, par contre il faut parler de soldats « MUSULMANS » quand on parle des troupes étrangères citées ci-dessus 

5-    Il n’existe aucun monument en honneur des soldats d’Indochine française (Vietnam, Cambodge) ni à fortiori un monument aux morts « BOUDDHISTES »

6-    Il n’existe aucun monument en rappel des soldats JUIFS (qui ont combattu du coté français comme du coté allemand selon leur NATIONALITE) mais uniquement une plaque commémorative près de l’ossuaire de Douaumont, pour les seuls morts français.

7- Pas un mot sur les troupes américaines (+ de 30.000 morts enterrés en Lorraine + les disparus) sans lequelles la France n'aurait JAMAIS gagné la guerre ( pas une visite au cimetière américain de Montfaucon) ni sur les troupes italiennes (+ de 5.000 morts enterrés dans la Marne + les disparus) tombés en Argonne et dans la Marne (pas une visite au cimetière italien de Bligny)

http://tercoif.club.fr/galerie1/themes/cheminssouvenirs/h...

http://crdp.ac-reims.fr/memoire/lieux/1GM_CA/cimetieres/i...

Au total, ce monument marque un pas de plus dans la politique de COLLABORATION, si bien rappelée par « Chirak » à propos de Petain, entre l’Etat Français et les organisations wahhabites nazislamiques au solde des Pays du Golfe  et du Maghreb, très actives à l'échelle politique française et européenne.

Il s’agit d’une veritable INSULTE à la mémoire des poilus et de leurs alliés, tombés POUR LA LIBERTE’, L'IDENTITE' ET L’AUTODETERMINATION DE LA FRANCE, cequi est l'EXACT OPPOSE DE SON ISLAMISATION FORCEE.

Les soldats maghrébins et sénégalais méritent RESPECT pour ce qu’ils ont fait, la réligion (ou prétendue telle) N’AYANT RIEN A VOIR AVEC LEUR SACRIFICE !

Un mort est un mort quelque soit son origine ou nationalité, mais ce monument est une AFFREUSE SUPERCHERIE!

   

22/06/2006

La bandiera israeliana é...una provocazione!

medium_Ghana.jpgGERUSALEMME — «Fino all'ottantaduesimo minuto tutti gli arabi tifavano Ghana. Poi...». Poi John Pantsil tira fuori quella bandiera per celebrare il secondo gol contro la Repubblica Ceca. Bianca e azzurra, con in mezzo la stella di David. La bandiera israeliana. Per lui è un gesto normale, un saluto ai tifosi che da Tel Aviv, dove gioca come difensore nell'Hapoel, lo hanno seguito fino allo stadio di Colonia. Per i commentatori egiziani è una dichiarazione di guerra.
«Ma che fai?», ha urlato in diretta il telecronista del canale satellitare che trasmette tutte le partite dei Mondiali nella regione. E gli editorialisti, il giorno dopo, hanno cercato di dare una risposta da fanta-politica: o è un agente del Mossad, i servizi segreti dello Stato ebraico, o è stato pagato per provocare. «Questo ignorante e stupido di Pantsil — scrive il quotidiano
Al Akhbar — ha passato venti giorni in Egitto durante la Coppa d'Africa e gioca per una squadra israeliana». Al Ahram, giornale controllato dal presidente Hosni Mubarak, prova a elaborare una teoria, che vorrebbe denunciare «l'ennesimo complotto sionista»: «Molti giocatori del Ghana passano attraverso certe scuole di calcio israeliane che hanno scoperto il tesoro del calcio africano e stanno abusando della povertà dei bambini con l'obiettivo finale di venderli ai grandi club europei. Il programma di formazione prevede ogni mattina il saluto alla bandiera».
La Federazione del Ghana, mai coinvolta prima nel conflitto mediorientale, ha dichiarato una tregua e ha provato a spiegare che quella bandiera «no, non voleva rappresentare un sostegno politico a Israele» e che «no, non voleva offendere gli arabi». «Un'ingenuità. Chiediamo scusa a chiunque sia stato insultato e garantiamo che non accadrà mai più. Il giocatore era inconsapevole delle implicazioni del suo gesto, non conosce la politica internazionale. Per questo non lo puniremo, siamo qui solo per giocare a calcio», ha commentato il portavoce Randy Abbey, spiegando di aver ricevuto numerose proteste.
Il Ghana ha perso i tifosi arabi e ha guadagnato quelli israeliani. La foto di Pantsil è finita sulla prima pagina dei quotidiani e Ophir Pines-Paz, ministro dello Sport, lo ha ringraziato ufficialmente: «Ha colpito i nostri cuori, adesso sappiamo quale squadra sostenere perché vinca i Mondiali».

Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera 


lettere@corriere.it

COMMENTO: se avesse sventolato la bandiera "palestinese" oppure siriana, qualcuno si sarebbe scandalizzato?

Certo no, ma siccome é israeliana c'é gente che si sente "insultata"!!

Felicitazioni a Pantsil per il suo coraggio nel mostrarsi anti-islamico!

 

20/06/2006

Ségolène, fini le blasphème!

La candidate P.S. à la Présidence de la République « trouve inadmissible qu'on insulte l'image sacrée du Prophète musulman ».

Extrait d'un article du Monde intitulé « Hollande-Royal : duel en duo » :

« Un dimanche de février, à l'occasion d'une promenade dans un jardin public parisien, Jean-Pierre Mignard, parrain de deux de leurs enfants, lance la discussion sur l'affaire des caricatures de Mahomet. Ségolène Royal, qui se dit "croyante", trouve inadmissible qu'on insulte l'image sacrée du Prophète musulman. François Hollande, lui, est beaucoup plus Charlie Hebdo. On ne touche pas à la liberté de penser et d'écrire. Leur ami commun, catholique de gauche, penche plutôt - une fois n'est pas coutume - pour elle. "N'aie pas peur, Jean-Pierre ! Je ne laisserai pas insulter Dieu !", lance, bravache, la présidente de la région Poitou-Charentes. » (paru dans l'édition du 17.06.06.)

Ainsi donc, Ségolène Royal veut interdire l'insulte à Mahomet, qu'elle respecte comme « Prophète » et comme « sacré » !

Sacraliser un pédophile qui s'est conduit comme un voleur et un assassin, allant juqu'à faire égorger des tribus juives entières, n'est-ce pas un peu étrange pour une personne qui prétend restaurer une certaine morale en politique, et combattre la délinquance ?

Et l'instar des député UMP Raout et Roubaud, Ségolène Royal veut également restaurer le délit de blasphème, puisqu'elle déclare : « Je ne laisserai pas insulter Dieu ! ».

Que ceux qui se faisaient encore des illusions sur la rupture annoncée par la candidate P.S. à la Présidence de la République déchantent ! Nous avons affaire à une Savonarole au féminin, doublée d'une dhimmie mahométophile.

Les « 3 I » (Insécurité - Immigration - Islamisation) sont des enjeux majeures de la future élection présidentielle. Ségolène Royal propose quelques mesurettes sur le premier. Elle se tait sur le second. Quant au troisième, elle s'aligne sur Mouloud Aounit et l'UOIF.

La messe est dite.

www.france-echos.com

La Turchia: un paese infestato dall'islam

medium_winnie--180x140.jpgANKARA (Turchia) - Il cartone animato di Walt Disney, Winnie the Pooh è stato inesorabilmente censurato dalla televisione di stato turca Trt, controllata dal governo filoislamico, a causa della presenza, giudicata ingombrante, del porcellino rosa Piglet, in Italia conosciuto come Pimpi, per non urtare la sensibilità dei musulmani che considerano il maiale un animale «impuro».

TAGLI IMPOSSIBILI - Secondo i giornali Cumhuriyet e Sabah, la tv pubblica turca avrebbe voluto in un primo tempo trasmettere il cartone animato, tagliando le scene dove è presente «l'impuro personaggio», ma l'impresa si sarebbe rivelata impossibile a
causa del suo ruolo protagonista, insieme al suo amichetto l'orsacchiotto, Winny, al tigrotto Tigro, all'asinello Hi Ho e al coniglietto Tappo.
LE POLEMICHE - Di recente diversi dipendenti della Trt hanno denunciato la nomina nei posti chiave della televisione pubblica di dirigenti vicini alle posizioni filoislamiche del governo e la crescente tendenza della Trt a propagare valori e messaggi filogovernativi e filoislamici
COMMENTO:che bestie!! E' necessario dirne di piu' per capire che Europa e Turchia sono inconciliabili?

Quelli di Guantanamo sono ancora vivi...

BAGDAD - Sono stati trovati i cadaveri dei due soldati americani dati per dispersi da venerdì scorso in Iraq. Con un comunicato diffuso via Internet, il braccio iracheno di Al Qaeda ha rivendicato l'uccisione dei due marines, i cui corpi sono stati ritrovati nell'area di Yusufiya, a sud di Bagdad.
Nella rivendicazione diffusa in rete, si afferma inoltre che il nuovo capo della rete terroristica in Iraq ha «macellato» i due soldati, definiti «due crociati catturati». Il Pentagono ha ordinato il test del Dna sui due cadaveri per confermare che si tratti dei due soldati sequestrati venerdì scorso. Ma il generale William Caldwell, portavoce militare a Bagdad, ha già confermato che «si ritiene che i corpi siano quelli dei due soldati» e ha aggiunto che la causa della morte è «fino a questo momento indeterminabile».
Il rapimento dei due soldati Usa era avvenuto venerdì scorso durante un attacco a un posto di blocco in un quartiere sunnita a sud di Bagdad. La notizia del ritrovamento, avvenuto lunedì sera da parte di una pattuglia mista iracheno-americana, è stata data martedì dal generale iracheno Abdulaziz Mohammed, il quale ha riferito che i corpi presentano segni di «una brutale tortura». I due soldati dispersi sarebbero Kristian Menchaca, 23 anni, di Houston (Texas) e Thomas L. Tucker, 25, di Madras (Oregon).

www.corriere.it

19/06/2006

Islam: amour, tolérance et paix

Des insurgés talibans auraient massacré dimanche trente-deux personnes de la famille et de l'entourage d'un parlementaire afghan, Dad Muhammad Khan, dans le sud de l'Afghanistan. Outre ces morts, une dizaine de personnes est toujours portée disparue.
L’attaque meurtrière s’est déroulée en deux étapes. Une première embuscade a été perpétrée contre un convoi transportant un ancien dirigeant de la province d'Helmand. Il a été tué de même que quatre de ses gardes du corps. Quelques heures plus tard, une seconde attaque a frappé une trentaine de membres de la famille de cet ancien dirigeant, venus récupérer son corps. Au moins vingt-cinq personnes ont alors été tuées lors de cet assaut.
«Je peux confirmer qu'une trentaine de personnes ont été tuées dans deux attaques dans le district de Sangin hier (dimanche), y compris deux frères du député Dad Mohammad, ainsi que l'un de ses fils, les autres (victimes) sont pour la plupart ses proches», a déclaré le gouverneur adjoint de la province où le massacre a été perpétré. «Hier matin (dimanche) les talibans ont attaqué 32 membres de ma famille et des amis, y compris deux de mes frères Gull Mohammad et Juma Gull, mon fils et d'autres», a précisé le député.
3.300 soldats britanniques en cours de déploiement
Dimanche, les talibans ont revendiqué l'assassinat de Juma Gull, l'ancien gouverneur du district et de ses gardes du corps. «Mon frère Juma Gull, mon fils et d'autres membres de ma famille s’étaient rendu dans le district de Ghorak (dans la province voisine de Kandahar), où ils avaient été invités, sur le chemin du retour, les talibans ont attaqué leur véhicule et tué mon frère, mon fils et trois autres personnes», a raconté le député. «En entendant la nouvelle, mon autre frère Gull Mohammad et d'autres proches se sont précipités sur les lieux de l'incident et ils ont à nouveau été pris en embuscade par les talibans», a-t-il ajouté. «Certains ont été tués sur place, et d'autres ont été emportés et tués dans différents endroits», a-t-il dit.
La famille du député est très influente dans le district et dans la province de Helmand. Cette province méridionale est l'une des plus violentes du pays, dans la mesure où les talibans y sont particulièrement actifs. C'est également la principale région productrice de drogue de l'Afghanistan, ce qui ajoute encore à l'insécurité qui y règne.
Pour rétablir la sécurité et aider le gouvernement afghan à asseoir son autorité, environ 3.300 troupes britanniques sont en cours de déploiement dans la région.

14/06/2006

I politici di oggi preparano l'Italia bosniaca di domani

ROMA. La convocazione è giunta venerdì, imprevista, ma molto gradita: il ministro dell’Interno Giuliano Amato, ha chiamato a Roma i membri della famosa Consulta islamica, quella che fu istituita dal suo predecessore Beppe Pisanu. Oggi si vedono tutti al ministero. Un incontro per conoscersi. E questa è stata la prima sorpresa dei convocati: molti di loro pensavano ormai di essere stati dimenticati, con il cambio di maggioranza.

Qualcuno a dire il vero ci sperava: l’Ucoii, l’associazione delle comunità islamiche, che ha indubbiamente una sua rappresentatività, spera di convincere Amato a una forte revisione nella composizione dell’organo consultivo. Ma la sorpresa più inaspettata è venuta dall’unico punto all’ordine del giorno: la futura legge sulla cittadinanza. Una delle norme che Prodi aveva annunciato come «significative» dei primi Cento giorni del governo. Il centrosinistra si avvia dunque a fare sul serio con la cittadinanza. Cambieranno le regole. La prima: passaporto italiano automaticamente per tutti i bambini che nascano sul territorio italiano, a prescindere da dove vengano i genitori (il cosiddetto «ius soli» che vige negli Stati Uniti d’America). La seconda: velocizzare la concessione della cittadinanza anche per gli stranieri che risiedano regolarmente in Italia (attualmente occorrono almeno dieci anni di residenza, più due per le pratiche).

Tutti i partecipanti alla Consulta sono stati chiamati a portare il loro contributo d’idee. E le due realtà più rappresentative dell’islam che vive nel Belpaese (l’Ucoii e la Lega mondiale musulmana-sezione italiana) hanno redatto un proprio promemoria. Il rappresentante della Lega, l’ambasciatore Mario Scialoja, ha depositato un breve dossier già ieri presso la segreteria della Consulta. Entrambi molto favorevoli. «E’ la prima volta - spiega - che la Consulta ha un ordine del giorno chiaro da discutere. Ed è su questo che verterà la discussione». Secondo la Lega, è ora che anche l’Italia adegui la sua legislazione a quella di tutti i Paesi d’immigrazione e abbandoni il principio dello «ius sanguinis», ossia il diritto a considerarsi cittadini per discendenza e non per nascita. L’Ucoii si batte perché la cittadinanza diventi un diritto del cittadino straniero e non più una concessione discrezionale dello Stato.

Ed è una loro storica rivendicazione: avevano già presentato a Pisanu un documento per la modifica di quattro leggi (oltre alla cittadinanza, anche il diritto d’asilo, la libertà religiosa e le regole per l’immigrazione). «Sono molto contento che si cominci a fare sul serio», dice anche Khalid Chouki, giornalista marocchino, membro della Consulta. «Quello sulla cittadinanza era uno dei punti annunciati per i Cento giorni. Vedo che si procede». Più perplesso è lo scrittore Younis Tawfik: «Ormai l’immigrazione islamica è una realtà troppo consistente perché sia una fede ignorata dallo Stato. Serve una politica lungimirante e strategica. Occorre una Carta d’intesa tra l’Islam e lo Stato. Sono centinaia i problemi aperti: dallo status delle moschee alle scuole, alla formazione degli imam, fino a problemi pratici tipo le macellerie o la circoncisione. Servono anche modifiche alla legislazione. Ma questa riguarda più l’immigrazione in generale». Di sicuro una nuova legge sulla cittadinanza sarebbe una rivoluzione per tantissime persone. Si calcola che siano almeno mezzo milione i bambini nati da immigrati in Italia. E almeno altrettanto gli immigrati residenti nel Paese da un periodo medio-lungo.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/2006...

COMMENTO:

La domanda é: che cosa vuol dire essere "italiano"?

Nascere in Italia da genitori che rifiutano i valori occidentali?

Vivere in Italia, trasferire tutti o quasi i propri guadagni nel paese di origine, e sputare nel piatto in cui si mangia perché é quello degli "infedeli"?

Quid dello scandalo della DOPPIA NAZIONALITA'?

Perché non si puo' avere, a ragion veduta, la doppia nazionalità di un Paese dell'U.E. (a meno di essere figli di genitori di diversa nazionalità') mentre ci si puo' fare NATURALIZZARE francesi o italiani CONSERVANDO la nazionalità marocchina, algerina, tunisina, egiziana, siriana, giordana, ecc.?

A chi si giura fedeltà, al Paese di naturalizzazione o al Paese di origine, soprattutto sapendo che si trovano agli antipodi dal punto di vista culturale?

Si é italiani e si fa il servizio militare in Marocco, oppure in Siria?

No, questa non é integrazione ma DISGREGAZIONE!

Questa é l'istituzionalizzazione della QUINTA COLONNA ISLAMICA nel cuore della politica occidentale!

Questo é il DISPREZZO assoluto del legittimo diritto degli italiani  all'autodeterminazione.

Da notare bene come le organizzazioni NAZISLAMICHE al soldo dei petrodollari si approprino del soggetto, quasi fosse un loro diritto naturale,quasi come se dicessero: "non avrai altro immigrato al di fuori dei discepoli di allah"!

La loro priorità: l'utilizzazione dello Stato di diritto per UCCIDERE lo Stato di diritto.

La CHARIA del pedofilo della Mecca al posto della Costituzione laica e repubblicana

La Francia sta pagando, e siamo solo agli inizi, le conseguenze di queste stesse decisioni SCELLERATE prese quindici anni fa!

L'islam non si integra, l'islam é un cancro che divora secoli di acquisizioni civili, l'islam é il germe della violenza!