09/11/2023
Thank you Mr BIDEN
Dans cette affaire de choc de civilisations masqué sous un prétexte territorial dont tout le monde se fout, les palestiniens en premier, on ne peut qu'être admiratif de la cohésion et de la force d'esprit du peuple israélien devant cette agression mahométane masquée en lutte de "libération" (de qui et pourquoi)
Mais encore plus, on ne saurait assez louer la clairvoyance et la détermination montrée par le Président Biden en envoyant ses portavions en méditerranée orientale
En effet, tandis que nos perroquets européens jouent les faux gentils et s'abstiennent de prendre des positions fermes devant cette barbarie IDEOLOGIQUE que représente l'islamisme, la présence américaine a permis de mettre en garde de manière efficace les mollah iraniens et leurs torche-culs du Hezbollah contre toute tentation d'attaque conjointe contre Israël , c'est à dire contre la démocratie à l'occidentale et tout ce que le mahométans veulent détruire en nous et en notre façon de vivre et de penser.
Les plans du Hamas étaient : attaquer, attendre la réaction, soulever l'opinion publique internationale , activer la solidarité de la Oumma et surtout permettre l'ouverture d'un deuxième front au nord avec l'aide des Iraniens et de leurs parrains russes.
Mais manque de bol, Biden n'est pas Obama, et l'envoi des troupes américaines à proximité du théâtre des affrontements a permis de siffler la fin du plan diabolique des fidèles du prophète.
Car ces décérébrés du coran sont aussi abroutis et sanguinaires que sous développés scientifiquement et technologiquement, donc il ne peuvent rien contre notre supériorité culturelle.
Il ne peuvent réussir que grâce à la couardise et à la corruption de nos mauviettes nationales qui pensent toujours que la meilleure stratégie est celle à la Chamberlain
N'oubliez jamais : "
Vous avez voulu éviter la guerre au prix du déshonneur. Vous avez le déshonneur et vous aurez la guerre (Winston Churchill)
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24/10/2023
ISLAMBALL
Le autocrazie islamiche usano il calcio per diffondere l’islamico, anche quello radicale. Fratelli d’Italia punta il dito contro l’Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi accusati di voler irradiare le loro tradizioni culturali e religiose in occidente. Il partito di Meloni presenta la lista dei calciatori che in questi giorni “hanno sostenuto apertamente la causa palestinese, anche con forme di fanatismo religioso, in relazione ai brutali attacchi di Hamas verso Israele”.
“Islamball” è il titolo del rapporto redatto dal centro studi di FdI sull’Islamizzazione in Europa, in particolare attraverso il calcio. Dice Nicola Procaccini, Co-Presidente del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei. “Nel 2019 presentammo il primo rapporto, all’epoca fece scalpore quando dimostrammo come sulle magliette delle squadre di tutte le capitali europee vi fosse un riferimento all’Islam. Ma oggi questo fenomeno si è ulteriormente rafforzato. Abbiamo connesso tutti i puntini per porre in evidenza si tratta di una strategia”.
Un processo che secondo FdI investe tutto il continente. Nel rapporto si citano ovviamente i mondiali di calcio in Qatar nel 2022, la campagna acquisti dell’Arabia Saudita che ha ingaggiato molti campioni, ma anche le recenti acquisizioni mediorentali di club europei, in particolare quella da parte di Abu Dhabi del Manchester city nel 2008, quella del Qatar del Paris Saint Germain nel 2011 e la recente vendita del Newcastle United a un consorzio che include il fondo sovrano dell’Arabia Saudita o Pif. Un processo che interessa anche l’Italia: il ct della Nazionale Roberto Mancini è passato all’Arabia Saudita, sulle magliette della Roma, prima squadra della Capitale, campeggia la candidatura della rivale Riad ad ospitare l’Expo 2030. E sullo sfondo c’è la candidatura per i mondiali di calcio del 2034 dell’Arabia Saudita.
“Non si tratta solo di un divertissment di ricchi sceicchi che non sanno come buttare i loro quattrini e allora li buttano nel calcio- avverte Procaccini- Il ritorno è nella diffusione geopolitica dell’Islam, anche quello più radicale, attraverso lo strumento più ‘internazionalpopolare’ che esista sulla faccia della Terra, il gioco del calcio. Comprare il mondo del calcio significa impossessarsi del più formidabile strumento geopolitico”.
L’europarlamentare di FdI cita a tal proposito il “rapporto della Fratellanza musulmana, documento geopolitico a tutti gli effetti, che spiega come non sia utile né performante conquistare l’Europa attraverso gli strumenti militari o economici, quello che funziona per conquistare l’Europea e l’Occidente è l’aspetto culturale e sociale. E’ allargando l’influenza geopolitica islamica si riesce a conquistare ciò che ci si prefigge di conquistare. E non utilizzo termini a caso. Non è nulla di spontaneo ma qualcosa di premeditato. Afferisce a una strategia geopolitica che tutti vediamo anche se nessuno ne coglie il senso e anzi qualcuno fa finta di non coglierlo. Dietro tutto questo c’è qualcosa di molto più pericoloso che qualcuno doveva raccontare perché finora nessuno lo ha fatto.”
Con l’utilizzo del “calcio e dello sport in genere come strumenti di soft power e di diffusione della cultura islamica” – si legge nel rapporto - gli “stati mediorentali nell’occhio del ciclone in quanto a rispetto dei diritti umani, libertà e democrazia stanno cercando di ripulire la propria immagine. Ma la loro natura e la loro essenza rimane sempre quella di Paesi dove le libertà e i diritti vengono quotidianamente calpestati e ignorati. Sono necessari adeguati controlli sul fiume di denaro già in circolazione in Europa e che verosilmente è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Centinaia di milioni di euro che attraverso il calcio potrebbero andare a sostenere l’Islam radicale”.
Fratelli d’Italia avverte un rischio tanto più alto in questi giorni. In conferenza stampa vengono diffusi i nomi dei “calciatori di religione musulmana” che “come mai avvenuto in passato, hanno sostenuto apertamente la causa palestinese, anche con forme di fanatismo religioso, in relazione ai brutali attacchi di Hamas verso Israele”. Dal giocatore algerino del Nizza, Youcef Atal che, dopo aver pubblicato su Instagram un video di un predicatore palestinese che incitava alla violenza contro gli ebrei, è stato sospeso perché coinvolto in un'indagine per "apologia del terrorismo e provocazione dell'odio"; al difensore egiziano dell’Arsenal Mohamed Elneny, che ha espresso il proprio sostegno sui social al popolo palestinese; dall’ex stella del Manchester City, l’algerino Riyad Mahrez, passato la scorsa estate ai sauditi dell’Al-Ahli, che ha pubblicato sui propri social un’immagine della Cupola della Roccia, luogo sacro di Gerusalemme conteso agli israeliani, con un versetto del Corano – “Indubbiamente, l’aiuto di Allah è vicino”; al franco-algerino Nabil Fekir, in forza agli spagnoli del Real Betis, che ha espresso il suo sostegno al popolo di Gaza su Instagram, “soggetto all’apartheid per troppo”, denunciando quindi l’occupazione israeliana della Striscia; dal difensore marocchino Noussair Mazraoui, del Bayern Monaco, che ha postato su Instagram un video in cui una voce dice: “Dio, aiuta i nostri fratelli oppressi in Palestina, affinché ottengano la vittoria; fino ai casi dell’ex centravanti del Real Madrid Karim Benzema, oggi ai sauditi dell’Al-Ittihad, e Mohamed Salah, stella del Liverpool che si sono schierati sui social per la Palestina.
Il partito di Giorgia Meloni avverte inoltre che “mentre l’Europa sportiva si fa “comprare” dal mondo arabo, lo stesso si coalizza a supporto dell’Arabia Saudita per ottenere l’organizzazione dei mondiali di calcio 2034, come confermato dalla scelta dell'Indonesia di rinunciare alla candidatura. Questa scelta apre la strada all'appoggio unico da parte dell'AFC, la federazione del calcio asiatico, verso l'Arabia Saudita come confermato dal presidente dell'organizzazione, Shaikh Salman bin Ebrahim Al Khalifa. La candidatura dell’Arabia Saudita quasi sicuramente avrà successo, visto che le norme FIFA impediscono di giocare nello stesso continente due edizioni susseguenti della kermesse iridata, che nel 2030 sarà giocata in sei Paesi divisi su tre continenti. Questo significa che per almeno un decennio proseguiranno gli investimenti dei sauditi nel calcio e i grandi esborsi nelle campagne acquisti degli ultimi mesi potrebbero addirittura moltiplicarsi.
.......“Ognuno ha una sua sensibilità, io ho una sensibilità politica particolare ed è la motivazione che più mi ha portato ad espandere questa ricerca. Per cogliere uno degli elementi di cultura – aggiunge- ricordo che mentre a Cristiano Ronaldo è stato vietato di farsi il segno della croce, Benzema può tranquillamente pregare Allah prima di entrare in campo. Una serie di calciatori svolgono la funzione di influencer del mondo islamico e lo fanno talvolta in favore di Hamas, soffiando sul fuoco. Nulla è casuale. Si tratta di una strategia geopolitica che risponde a una logica, a un disegno egemonico. Questo va detto”.
FONTE : Huffingtonpost
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L'ISLAM : modalità pratiche di espansione e diffusione secondo Mahomet
.....Sono stati diffusi da Israele i video degli interrogatori di alcuni terroristi di Hamas catturati durante l’attacco ad Israele del 7 ottobre. Nelle loro deposizioni la dinamica del terrore decisa dai capi di Hamas: “Ci hanno ordinato di uccidere tutti gli uomini giovani, anche i disarmati e di rapire donne anziani e bambini” “Ci hanno promesso diecimila dollari e un appartamento per ogni rapito che portavamo a Gaza”. I terroristi catturati ora se la prendono anche con i loro capi: “Ci hanno tradito, ingannato: loro se ne stano tranquilli in Qatar noi sotto le bombe” ......
FONTE : repubblica.it
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12/10/2023
L'ideologia totalitaria,lo schifo, la barbarie, la violenza, la crudeltà: comunismo al fianco dell'islam
Ci siamo: la convergenza del totalitarismo comunista et di quello islamico contro i valori di democrazia occidentale giudeo cristiana è davanti ai nostri occhi.
Nessuna illusione, ogni causa è pretesto , l'obiettivo è la sopraffazione e il dominio
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09/10/2023
Hamas segue l'esempio del profeta
Non è vero che quello che è accaduto sabato in Israele è nuovo: la storia dello Stato Ebraico è piena di eventi spaventosi che vengono rimossi, sviliti, ignorati da chi invece dovrebbe tenerne conto. La cultura della pace e del progresso, dell'apertura e della mano tesa non funziona, e questo insegnamento è una luce rossa per il mondo occidentale, pacifista da una parte, spaventato dall'altra, spesso inutilmente opportunista.
Già in pieno processo di pace a lato del rifiuto di Arafat alle proposte di Ehud Barak e di Bill Clinton che gli consentiva nel 2000 uno Stato palestinese oltre ogni programma prima definito, oltre gli accordi di Oslo, si aprirono le cascate di sangue della seconda Intifada. Negli autobus, nei ristoranti, nei luoghi pubblici i terroristi suicidi fecero strage di migliaia di ebrei, per ordine dell'Olp e di Hamas. Più avanti, dopo lo sgombero che lasciò Gaza completamente libera, Hamas si dedicò soltanto a costruire l'arsenale e l'ideologia che le ha consentito di aggredire Israele tante volte, con tanti missili, tanti attacchi terroristici fiancheggiati per altro da Abu Mazen con aiuti economici giganteschi, continui. Il mondo applaudiva alla reazione per un giorno o due, poi ricominciava a suggerire con insistenza petulante come si doveva comprare Israele: lasciare fiorire Hamas e l'Olp; lasciar fiorire il terrorismo.
Adesso, ecco una realtà che sembra un film dell'orrore: ti svegli tranquillo nel tuo mondo, un mondo in cui vorresti solo pace e tolleranza, e all'improvviso, senza che niente l'abbia lasciato prevedere, ti cade addosso una valanga di fuoco di missili. Sei a Gerusalemme e vuoi andare a fare la spesa, a Tel Aviv e devi andare dal dottore... invece sei d'un tratto chiusa in casa per correre nel rifugio a ogni sirena, mentre esplode tutto e arrivano notizie di morti e feriti. Intanto arrivano gli zombie, a migliaia, con le armi automatiche a tracolla: urlano e ridono e ti sommergono di «Allah-u-akbar» sui camion carichi di terroristi, oppure vengono dal cielo aiutati su piccoli velivoli costosi. Cercano te, per aggredirti. Me? Sì, proprio te e la tua famiglia, perché appartieni a una civiltà e a una religione che non ci piace, è scritto nella nostra carta. Gli zombie si spargono nelle città ammazzando tutti quelli che incontrano, rompono la tua porta e la tua finestra per entrarti in casa, sparano a una grande folla di ragazzini che stanno ballando a una festa campestre, li inseguono per ore e ore mentre cercano di nascondersi fra i cespugli e in edifici circostanti. Nei villaggi e nei kibbutz strattonano via donne coi bambini piccoli, uomini al lavoro, vecchietti, li ammazzano, li picchiano, gioiscono attivando i telefonini per mostrare una mamma che li supplica di lasciare andare lei e il bambino, e sono contenti di sbeffeggiarla e strattonarla, e per mostrare come infieriscono sul corpo di un ragazzo militare ucciso. Riprendono anche le violenze sessuali, il sangue sparso mentre nel mondo arabo per la gioia si distribuiscono caramelle, e i capi spingono altri assassini a uccidere.
Tutto questo non può valere una veloce dichiarazione di solidarietà. L'aggressione di Hamas è come quella dei russi sugli ucraini: è un arco di forze, legate l'una all'altra. L'Iran rifornisce di denari, armi, uomini, idee, coordinamento (certo anche in questi mesi di preparazione della grande operazione) Hamas, la Jihad Islamica e gli Hezbollah, rifornisce la Russia di droni. L'azione di Hamas è la quintessenza della minaccia che pesa ogni giorno, quando meno te lo aspetti, su tutto il mondo pacifista, progressista, terzomondista, che crede che un «processo di pace» sia sempre possibile. Molto spesso non lo è e in questo caso bisogna sapere riconoscere la situazione e comportarsi di conseguenza. Ovvero, difendersi.
Dopo che si è assistito all'esibizione palestinese di queste ore è chiaro a molti, come a Joe Biden per esempio, o alla ministra per lo Sviluppo tedesca Svenja Schulze, che occorre cambiare registro. La ministra, più veloce di noi, dice che l'attacco di questi giorni è una svolta e che occorre coordinare con Israele: aiuti non se ne danno più ai palestinesi. Il punto è molto chiaro: fino a oggi la politica internazionale, i suoi aiuti (tra i 30 e i 50 miliardi di dollari dall'Occidente dopo gli accordi di Oslo del 1993), le lodi e le condanne, si sono mossi sull'onda della speranza pacifista costruita dopo la seconda guerra mondiale. Adesso, dopo Putin e dopo Hamas, bisogna dichiarare questo periodo concluso. È il tempo dell'aggressione ideologica al nostro mondo, su più fronti. Adesso che Israele sta bombardando a Beit Hanoun, dove hanno sede gran parte delle strutture militari e strategiche di Hamas, abilmente nascoste tra le case, scuole e negozi, non venga in mente di cercare di bloccare con prese di posizioni internazionali la sacrosanta difesa della popolazione d'Israele sotto tiro. Sarebbe orribile che adesso un giorno dopo che abbiamo visto una madre piangere da un kibbutz chiedendo alla tv di aiutarla a ritrovare i suoi due bambini trascinati via, spariti, deportati dal letto di casa, e chissà se sono ancora in vita come tanti altri piccoli rapiti dai terroristi, forse uccisi, il consesso internazionale osasse di nuove cercare le ragioni di Hamas. E chiedesse a Israele di fare la pace! Quale pace? Quella della prossima calata sulle nostre case della ferocia e dell'odio? Sarebbe il suicidio di noi tutti, la civiltà democratica, pacifista, occidentale. Dobbiamo vincere gli zombie.
FONTE : https://www.ilgiornale.it/news/cronache/basta-lutopia-pacifista-e-i-soldi-gaza-2223010.html
13:16 | Lien permanent | Commentaires (0)
25/07/2023
Onore alla Svezia ed alla Danimarca!!
Gli episodi recenti di presunta profanazione di questo libro pedo criminale chiamato Corano debbono essere felicitati ed incoraggiati visto che non c'é alcuna ragione di di coricarsi davanti a quest' insieme di Paesi corrotti e retrogradi che utilizzano l'idéologia dello pseudo profeta epilettico per confortare il loro potere dittatoriale
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02/01/2023
Onfray, Houellebecq et le totalitarisme islamique
FIGAROVOX.- Vous publiez aux éditions Galilée, Miroir du nihilisme, un essai consacré à Soumission de Michel Houellebecq. Vous êtes longtemps passé à côté de l'œuvre de ce dernier. Pourquoi son dernier roman vous a-t-il fait changé de point de vue?
Michel ONFRAY.- J'avais aimé la performance littéraire d'Extensiondu domaine de la lutte qui était vif et bref, rapide et percutant. Les autres romans m'avaient paru techniquement moins rapides. J'aime les stylistes et les textes qui vont vite. Voilà pour la forme.
Pour le fond, j'avais commis l'erreur de croire que le diagnosticien du nihilisme consentait au nihilisme, s'en réjouissait même, voire, s'y complaisait… C'était une erreur. C'est confondre le cancérologue qui diagnostique la pathologie avec le cancer, la pathologie qu'il a diagnostiquée. J'étais, selon l'image bien connue, l'imbécile qui regarde le doigt quand le sage lui montre la lune!
Soumission m'a plu parce qu'il renoue avec la vitesse d'Extension. Il m'a éloigné du doigt et ramené à la lune quand j'ai constaté chez Michel Houellebecq la grande souffrance qui était la sienne à se savoir, se voir, se constater, s'expérimenter corporellement et spirituellement tel un sismographe de notre époque en cours d'effondrement.
En termes hégéliens, il est le grand homme choisi par l'Histoire pour qu'il en fasse la narration. Il est au cœur nucléaire du processus de Ruse de la raison. Le savoir, ce qui est son cas, car il est d'une redoutable lucidité, c'est affronter les plus grands tourments.
En quoi Houellebecq est-il le romancier du nihilisme?
En tant que sismographe, il enregistre toutes les secousses en rapport avec la tectonique des plaques civilisationnelles: il a diagnostiqué l'effondrement spirituels des générations produites par des parents soixante-huitards, l'écœurement d'une sexualité indexée sur la seule performance, la marchandisation des corps et des âmes, des carrières et des pensées, la contamination de l'art contemporain par le snobisme et le marché, la tyrannie de l'argent en régime libéral, la fin de la France depuis l'abandon de sa souveraineté lors du Traité de Maastricht.
Mais aussi la veulerie du tourisme sexuel en Asie, le caractère inéluctable de l'engagement de nos civilisations occidentales vers le projet transhumaniste, l'effondrement de la religion judéo-chrétienne et des valeurs qui l'accompagnaient, et, avec Soumission, le processus de collaboration des élites avec les idéologies liberticides - ici un islam francisé.
Depuis 1994, Michel Houellebecq dépèce minutieusement le Veau d'or - c'est en cela qu'il est le grand romancier du nihilisme occidental.
Houellebecq s'inscrit volontiers dans la filiation d'Auguste Comte qui était positiviste…Mais aussi de Schopenhauer - ou de Huysmans. Il n'est pas homme à s'enfermer dans des cases, à aimer l'un, donc pas l'autre, à choisir celui-ci, donc à écarter celui-là… Il est un homme authentiquement libre.
Ce qu'il aime chez Auguste Comte, c'est sa réflexion sur la place de la religion dans la société, sur la possibilité d'une liaison d'un certain type de sacré avec le social. Qui dira qu'il ne s'agit pas d'une question essentielle si l'on veut aujourd'hui penser la question politique?
Le positivisme n'est pas la philosophe un peu bêtasse de Monsieur Homais, mais la pensée mal connue d'un homme qui estimait que la religion sociologique des Hommes pouvait remplacer la religion théologique de Dieu.
La question de la religion est un leitmotiv dans la pensée de Michel Houellebecq: que faire dans un monde vidé de toute transcendance? Lui qui décrit dans le détail le désespoir qu'il y a à vivre dans un monde de pure immanence (ce qui n'est pas mon cas: je crois que la sagesse tragique permet de vivre dans la seule immanence sans désespoir…) , il est normal qu'Auguste Comte lui parle.
Votre livre est sous-titré Houellebecq éducateur. Comment peut-on être à la fois nihiliste et éducateur?
En enseignant la nature tragique du monde, autrement dit, en évitant deux choses: la lecture optimiste du monde et… la lecture pessimiste! L'optimiste voit le meilleur partout et ne veut pas entendre parler du pire ; le pessimiste voit le pire partout et ne veut pas entendre parler du meilleur.
Le tragique quant à lui sait qu'il y a du pire et du meilleur partout… Michel Houellebecq nous enseigne où est le pire, ce qui n'a pas besoin d'être démontré, mais aussi le meilleur - qui provient chez lui, paradoxalement, de Schopenhauer pour qui il existe des solutions à ce monde sombre dans la pitié et la contemplation esthétique.
N'oublions pas que Schopenhauer a aussi écrit un Art d'être heureux… On connaît sa vision du monde animal, elle est d'une grande compassion. Il y a dans sa conversation en tête à tête la même présence attentive à l'autre. On n'ignore pas non plus qu'il trouve dans l'art un sens à sa vie: il a produit des romans, des essais, des poèmes, des films, des photographies, des performances d'art contemporain…
En tant qu'il dit le monde tel qu'il est, sans faux-semblants, et qu'il vit une vie poétique sans l'imposer ou la conseiller à qui que ce soit, il invite chacun à construire sa propre existence dans un temps de détresse.
Beaucoup ont vu dans ‘Soumission' une critique de l'islam radical. Vous y voyez plutôt un grand roman de la collaboration. Qui sont les «collabos» d'aujourd'hui?
Ceux qui estiment que l'Islam est une religion de paix, de tolérance et d'amour et ne veulent pas entendre parler d'un Islam de guerre, d'intolérance et de haine.
Certes, il existe un islam pratiqué par des gens qui voient en cette religion une coutume familiale ou un signe d'appartenance dans laquelle dominent effectivement la tolérance, la paix et l'amour.
Mais il y a aussi, dans le Coran et dans l'histoire de l'islam, terrorismes inclus, une autre voie qui est celle de la misogynie, de la phallocratie, de l'homophobie, de l'antisémitisme, du bellicisme, de la guerre qui constituent des valeurs à exporter par le djihad guerrier.
Le collaborateur ne veut voir que le premier islam en estimant que le second n'a rien à voir avec l'islam. Le Coran est un livre dont les sourates justifient aussi bien le premier que le second islam.
Concrètement, ces collaborateurs sont les islamo-gauchistes qu'on trouve ici ou là au NPA, dans la France
Insoumise, dans l'aile gauche du PS, au PCF, ou à EELV. Il y en a également dans l'aile gauche des Républicains - chez les juppéistes par exemple.
C'est aussi une critique acerbe du monde universitaire. Un monde avec lequel vous avez toujours pris vos distances …
Michel Houellebecq se contente de décrire cette institution qui fonctionne à la cooptation, au piston, donc au phénomène de cour ; avec retard, elle suit les modes qu'elle ne crée jamais ; elle se prétend du côté de la science alors qu'elle est le lieu de l'idéologie ; elle est un lieu de rituels d'écriture scrupuleux et de reproduction institutionnelle - comme l'a bien vu Bourdieu ; elle dit être un lieu de recherche mais on y cherche ceux qui y trouveraient -précisons que je parle des seuls secteurs littéraires, sociologiques, philosophiques…
C'est pour ma part un monde contre lequel je n'ai rien puisque j'ai refusé de l'intégrer après ma soutenance alors que ma directrice de thèse me proposait d'y faire carrière et que j'ai préféré rester professeur de philosophie dans un lycée technique.
Mais, en effet, l'Université est une institution et, en tant que telle, elle est un lieu où la liberté, l'autonomie et l'indépendance soufflent peu! Ni Montaigne ni La Boétie, ni Descartes ni Voltaire, ni Nietzche ni Proudhon, ni Alain ni Camus n'ont eu besoin de l'université pour penser - et leurs pensées furent vraiment libres…
Presque aussi intéressant que le livre lui-même a été son accueil au moment même où la réalité rejoignait la fiction avec les attentats de janvier 2015. Comment analysez-vous son rejet par une partie des médias?
J'ai repris le dossier de presse de l'accueil de ce livre pour essayer de voir comment on avait lynché l'homme sans avoir lu l'œuvre pour ne pas avoir à la lire et à la commenter - parce qu'elle mettait le doigt dans la plaie…
Il est intéressant de constater combien les instruments et les personnes de la pensée dominante dans les médias de l'islamo-gauchisme ont sali l'homme Michel Houellebecq en lançant une polémique comme ils savent le faire pour souiller l'homme afin de discréditer l'œuvre.
Il est également intéressant de mettre en perspective ceux qui ont écrit ou parlé en faveur de Mehdi Meklat (blogueur islamophile, antisémite, phallocrate, misogyne, antisémite, belliciste ) dans Libération , Le Monde , Les Inrockuptibles ou France-Inter et de rappeler ce que les mêmes ont écrit contre Houellebecq.
Ce travail a été riche d'enseignements pour moi sur le fonctionnement du dispositif collaborationniste français… Je vous renvoie au détail de l'analyse (noms, lieux, citations, analyse de tweets, etc) dans mon livre…
C'est aussi un livre sur la perte de sens dans notre civilisation occidentale. Le christianisme et l'idéologie totalitaires ont laissé la place à la religion du marché et à l'islam conquérant. En tant qu'athée et matérialiste, que cela vous inspire-t-il? Pourquoi la raison a-t-elle échoué à être le ciment d'une nouvelle civilisation?
Une civilisation n'est possible qu'avec une spiritualité qui la soutient et qui, elle-même, découle d'une religion. Depuis que le monde est monde, c'est ainsi. L'Histoire témoigne.
Elle témoigne également qu'il n'y eut pas de civilisation construite sur l'athéisme et le matérialisme qui , l'un et l'autre, sont des signes, voire des symptômes, de la décomposition d'une civilisation - je le sais au premier chef puisque je suis athée et matérialiste… On ne lie pas les hommes sans le secours du sacré.
J'en profite pour m'opposer à cette scie musicale chantée par un certain nombre de philosophes pour lesquels la religion serait ce qui relierait les hommes entre eux - sur le principe du religare, relier… C'est une vision étroite de… matérialiste, voire… d'athée!
Car, si la religion relie bien, elle ne relie pas les hommes entre eux, sur le terrain de l'immanence, mais avec le sacré, sur le terrain de la transcendance. Elle n'est pas un lien des hommes entre eux, mais des hommes avec ce qui les dépasse. Or nous sommes dans une civilisation qui a congédié toute transcendance.
Vous publiez également, Thoreau le sauvage, un livre sur Henry-David Thoreau. Qui était ce «penseur de
champs»?
C'est un homme qui montre qu'il existe une philosophie américaine loin de la philosophie européenne - et qui, ostensiblement, lui tourne le dos… L'Europe philosophique aime les Idées éthérées et les Concepts purs, elle chérit plus que tout le beau raisonnement même s'il est faux, elle aime les cathédrales utopiques même si elles sont inhabitables.
Thoreau se moque des concepts et des idées, des beaux raisonnements et des cathédrales utopiques: il veut que la philosophie soit l'art de parvenir à une sagesse qui est connaissance de la nature et invitation à y trouver sa place.
Thoreau est un marcheur, un herboriste, un géologue, un nageur, un chasseur, un pécheur, un jardinier qui mène une vie philosophique. Il n'imagine pas une seule seconde une idée découplée de ce qu'elle doit produire: une action concrète, un comportement, une pratique. C'est un penseur existentiel comme je les aime…
Sa philosophie ne peut-elle être une alternative au nihilisme que vous décrivez?
C'est une solution, oui. Pas forcément la seule.
Il faudrait ajouter que ce sympathique naturaliste invitant à se plier aux lois du cosmos pour y trouver une place qui génère la sérénité fut également le militant engagé contre l'esclavagisme et qu'on lui doit un fameux De la désobéissance civile qui, certes, a inspiré Tolstoï, Gandhi, Martin Luther King, et qui connaît un succès formidable dans l'Amérique trumpienne, mais qui a également dit qu'il fallait prendre les armes pour faire triompher les idées auxquelles on croit - comme l'abolition de l'esclavage.
C'est donc un penseur plus complexe que ce qu'en disent les habituelles cartes postales sur son compte…
Vous vous décrivez comme un tragique qui observe le bateau couler. Pourtant vous consacrez une énergie prodigieuse à transmettre à travers vos nombreuses publications, votre télé ou encore l'Université populaire de Caen. Cela ne témoigne-t-il pas finalement d'une certaine foi en l'avenir malgré tout?
Vous avez raison de pointer cette apparente contradiction!
Mais, de la même manière qu'une civilisation obéit à son tropisme, j'obéis au mien qui me conduit à faire ce que je ne peux pas ne pas faire: autrement dit: rendre ce que j'ai restitué quand mon vieux maître Lucien Jerphagnon me faisait découvrir à dix-sept ans que la philosophie antique, Lucrèce en particulier, peut sauver celui qui cherche un sens à sa vie sans avoir besoin du sacré, de la transcendance, du divin ou de Dieu.
Nietzsche fait du terme médical d'idiosyncrasie une idée philosophique majeure: elle lui permet de dire que chacun obéit à un tempérament contre lequel il ne peut pas lutter et que la grande liberté c'est d'accepter, voire de vouloir et d'aimer, ce qu'on ne peut éviter. Nietzsche propose une version moderne du stoïcisme - j'y souscris.
Certes, nous allons mourir, notre civilisation aussi, mais, en attendant, «vivons droit» comme disait Marc-Aurèle… Donc vous ne trouverez pas chez moi une foi en l'avenir mais un pari dans le présent: il n'y a aucune raison pour s'avachir!
Comme Houellebecq êtes-vous «un éducateur»?
Je fais ma part…
SOURCE: www.figaro.fr
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07/09/2022
L'islam é amore, fraternità e progresso
Due sacerdoti friulani, don Lorenzo Vignandel e don Lorenzo Fabbro, sono sopravvissuti a un attentato in una missione nella città di Chipene, nel nord del Mozambico, in cui è stata uccisa suor Maria De Coppi, missionaria comboniana di Vittorio Veneto (Treviso). Aveva 83 anni, era in Mozambico dal 1963 ed era originaria di Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso.
La missionaria è stata vittima di un «attentato jihadista. Hanno bussato alla porta della missione, suor Maria ha aperto e le hanno sparato a bruciapelo». Lo ha raccontato all'Adnkronos padre Alex Zanotelli, missionario comboniano in contatto con le consorelle della suora uccisa che sono riuscite a mettersi in salvo scappando nella foresta e mettendo in salvo le ragazze che aiutano nella missione. «La missione - racconta Zanotelli - si trova in una zona non lontana da Cabo Delgado, dove c'è un ritorno massiccio di jihadismo. Lì c'é una grande rabbia popolare, la gente non riesce nemmeno ad accendere il gas del fornelletto per il cibo quotidiano. E il nostro Paese continua a genuflettersi».
A dare la notizia su Facebook è stato, stamattina, il Centro missionario Concordia-Pordenone. «Don Lorenzo e don Loris sono vivi. Ringraziamo Dio - scrive il centro -. I ribelli hanno assaltato la missione, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. Suor Maria, missionaria comboniana originaria di Vittorio Veneto, è stata uccisa durante l'agguato. Tutti i sopravvissuti sono adesso in fuga verso Nacala».
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07/07/2022
Non abbiate nessuna fiducia verso M...Erdogan
L'ambasciatore turco a Kiev, Yagmur Ahmet Guldere, è stato convocato dal ministero degli Esteri ucraino dopo che la nave russa Zhibek Zholy, accusata di trasportare grano rubato dall'Ucraina, ha lasciato il porto turco di Karasu. Lo rendono noto vari media turchi. "A causa dell'inaccettabile situazione che ha avuto sviluppi, l'ambasciatore turco a Kiev è stato convocato", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri ucraino, come riporta Interfax, in cui viene denunciato che "ignorando l'appello da parte dell'Ucraina, l'imbarcazione è stata rilasciata la sera del 6 luglio" dalle autorità turche.
FONTE www.repubblica.it
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Invasione, colonizzazione et sostituzione etnico culturale
Ogni giorno centinaia di persone sbarcano sulle nostre coste, in modo autonomo o scaricati da pseudo organizzazioni umanitarie a forte connotazione ideologica
Queste persone, quasi tutte senza formazione, vengono con lo scopo di introdursi nel nostro tessuto sociale non per contribuire al nostro arricchimento, in teoria reciproco, ma per impadronirsi delle nostre ricchezze in qualsiasi modo e utilizzarle a loro profitto ed a quello dei Paesi d'origine
In effetti, in modo analogo a quanto fa la Corea del Nord, questi COLONI (il termine coloni deve essere utilizzato in modo pertinente al posto del temine migranti) debbono rinviare nel Paese di origine una parte delle ricchezze drenate nei Paesi di soggiorno
Una specie di turismo al contrario dove invece di essere il turista a portarci ricchezza, é il colono ( chi occupa e abita territori non propri, definizione da dizionario) a togliercela ed a spedirla a casa
Ma non tutti arrivano come clandestini
Prendiamo ad esempio questo bel Paese che é l'Algeria, che dopo avec colonizzato la Francia, dopo averne scacciato nel sangue dal suo territorio i residenti, cerca ora nuovi sbocchi
Approfittando della crisi scatenata dal criminale del Cremlino in Ucraina, il governo mafioso algerino sta promettendo più gas all'Italia in cambio della promessa di diverse centinaia di migliaia di permessi di soggiorno
Delle "scuole di lingua italiana" stanno fiorendo recentemente come funghi in Algeria per preparare l'invasione
A quanto pare il nostro Governo non vede inconvenienti
E' stata la politica perseguita con la Francia per anni: gas e petrolio contro coloni
Adesso é il nostro turno visto che la Francia comincia timidamente a ribellarsi
Che nessuno osi dire che queste persone producono ricchezza grazie alla forza lavoro, visto che solo una piccola minoranza lavora realmente, il resto essendo dedito al traffico illegale, alla mendicità, alla percezione di sussidi sociali ed al furto
Ma di fronte a questa situazione un governo italiano debole ed asservito alla legge della dipendenza finanziaria accetta l'inaccettabile lasciando fare e facendo proseguire quest'opera di colonizzazione che si concreterà con la naturalizzazione ed il diritto di voto dei coloni e della loro progenitura
Analogamente a quanto avviene in altre parti d'Europa, delle enclavi etnico culturali non europee, antagoniste alla nostra cultura, si installeranno e reclameranno sempre nuovi diritti, a scapito dei nostri
L'abdicazione di valori conquistati con secoli di lotte sarà necessaria per permettere l'installazione di ideologie religiose misogine, razziste e violente
Per sostenere questa situazione gli approfittatori del sistema dell'accoglienza, Chiesa cattolica ed organizazioni pseudo caritative di sinistra, continuano a mantenere la pressione
La mafia, la n'drangheta e la camorra sono d'accordo per questa nuova mano d'opera da utilizzare al meglio
Il seguito ve lo faccio immaginare.....ma non sarà di colore rosa
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