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27/03/2007

Mekka-Deutschland= Islamland

medium_mekka.jpgLa berlinese Porta di Brandeburgo, simbolo della storia tedesca, è sovrastata da una luminosa mezzaluna musulmana: «Mecca Germania, la silenziosa islamizzazione». A lanciare l’allarme in copertina non è la conservatrice die Welt o la tradizionale Frankfurter Allgemeine. A parlare di slittamento «strisciante» verso valori estranei alla società tedesca è l’organo ufficiale del giornalismo liberal, il settimanale amburghese Der Spiegel, bibbia della Germania che conta, più o meno un milione di copie alla settimana. E nel numero apparso ieri in edicola il titolo delle pagine interne è, se possibile, ancora più allarmante: «Ma qui è già in vigore la sharia?».

Il quesito che appassiona i giornalisti del settimanale è semplice: fino a che punto lo stato di diritto può e deve piegarsi alle richieste dei gruppi di immigrati, anche se queste fanno a pugni con i principi fondamentali di cultura e diritto occidentali? E fino a che punto può farlo senza danneggiare chi, tra quegli immigrati cerca l’integrazione, favorendo invece i fondamentalisti? A segnare le contraddizioni più profonde tra identità culturali sono state, dice il settimanale, molte decisioni della magistratura, spesso inadeguata ad affrontare la complessità della situazione. L’ultima sentenza, che ha suscitato una sorta di sollevazione dell’opinione pubblica, è anche tra le più clamorose: riguarda una donna, 26 anni e madre di due bambini, quotidianamente maltrattata e picchiata dal marito, un marocchino. Nonostante le premesse il giudice incaricato del caso ha rifiutato la richiesta di divorzio immediato presentata dalla donna, anche se l'uomo l'aveva addirittura minacciata di morte. Il motivo? Il giudice l’ha spiegato così: «Nel Corano, alla Sura quarta verso 34, è previsto che l'uomo possa punire la moglie». Un riferimento spiegato con il fatto che la coppia si era sposata con rito islamico. Il caso è estremo ma fa seguito a una serie di sentenze degne di una giurisprudenza da Paese del Maghreb.

Già dal 2002 un magistrato aveva stabilito che i dipendenti musulmani possano fermarsi a pregare in orario di lavoro (sia pure in accordo con l’azienda). Nello stesso anno un altro tribunale stabilì la legittimità del rito di macellazione islamico (in deroga alle rigidissime norme previste dalla legge tedesca). Una battaglia durissima durata 15 anni è stata quella sulle preghiere dei muezzin. Nel 1992 la Corte costituzionale stabilì un principio: i centri di preghiera islamici hanno il diritto di diffondere con gli altoparlanti le loro preghiere. Per le rituali cinque volte al giorno e a partire dal levar del sole. Qualche anno fa una cittadina dell’Assia, Dillenburg, cercò di proteggere il sonno degli abitanti ricorrendo a un cavillo: il disturbo potenziale alla sicurezza della circolazione creato dal rumore. Il tribunale amministrativo bocciò anche questo tentativo. In nome del principio di uguaglianza chi vuole far tacere i muezzin dai minareti deve emettere un’ordinanza che zittisca anche campane e campanili. Commento di Der Spiegel: «Evidentemente da queste parti il principio di uguaglianza vale anche per quelli che con l’uguaglianza non vogliono avere nulla a che fare».

Un altro caso famoso riguarda una polemica tra un Imam estremista di origine turca, Yaukub Tasci e la Zdf, il secondo canale della tv. Quest’ultima fu condannata e obbligata a togliere dal suo sito la definizione di «predicatore d’odio» usata per Tasci. Al processo fu dimostrato che durante le sue prediche l’Imam definiva i tedeschi «schifosi infedeli». Nessun provvedimento, anche minimo, fu preso contro di lui. Tutte sentenze emesse nel nome del rispetto delle differenze culturali. Che coinvolgono spesso anche minorenni.

 Abbastanza comuni sono, per esempio, i ricorsi delle famiglie islamiche contro la partecipazione delle figlie a lezioni di ginnastica (o, peggio, di nuoto) e a gite scolastiche. Di solito i ricorsi vengono accettati e le ragazze esentate, a meno che le lezioni e le gite non vengano effettuate a sessi rigorosamente separati. Il risultato, secondo le organizzazioni che si occupano di uguaglianza tra uomo e donna, è che sempre meno ragazze di religione islamica partecipano alle attività sportive o alle attività comuni delle classi. Un problema ancora da poco, sottolinea Der Spiegel, di fronte a una decisione del ministero della Sicurezza sociale che dal 2004 ha di fatto riconosciuto la poligamia in Germania. Le prestazioni del servizio sanitario, ha chiarito a suo tempo il ministero, si estendono a tutte le mogli del lavoratore che paga i contributi. L’unica condizione è che a riconoscere il diritto a più mogli sia il Paese (islamico) di provenienza.

 

www.giornale.it

26/03/2007

Sharia e diritto occidentale

medium_arton9943.jpgDeve proprio essergli caduto un traliccio sulle sinapsi, quei tentacoli nervosi che collegano i neuroni e compongono il mosaico del pensiero cosciente ed intelligente !
Anzi, no: l’impalcatura dev’essere caduta sull’unica particella di sodio, quella che nella craniocaverna passeggia solitaria gridando "C'è nessunooooooo ?"...uno..no..ooo ( questo è l’eco, la ricevuta di ritorno ).
M’è scappato l’occhio sul sito di un’amica e chi ti trovo ?
L’ocone giulivo, il vispo tereso, il giuggiolone di turno è l’imam di Vénissieux - zona Lione in quel di Francia - che surriscalda l’isolata particella, a farla ingolfare nell’esagerata aspirazione d’aria che, entrando dalle orecchie, gonfia il palloncino.
Cheikh Abdelkader, algerino, nel paese della Liberté, Égalité, Fraternité cioè Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, non s’adegua ma, in casa d’altri, vuole stravolgere e negare alla donna, come fosse a vivere per nutrire le sue piattole !
Vediamo come il nostro professionista usa quest’oggetto, "fodero" per il suo "creapopoli": poligamo, padre di ben sedici figli, dei quali 14 cittadini francesi, vive dal 1980 nella bambagia de la France.
Il Corano autorizza in certi casi un musulmano a battere la propria moglie, la donna deve essere sottomessa al marito e, men che mai, sarà pari al "masculo".
Quest’ultima affermazione è una comodità che permette al più infimo ed infame degli asini - ma con innesto di stecco e biglie - di vivere di rendita.
Una donna che arriva al Nobel, in letteratura, scienze e quant’altro, comunque è subordinata ad ogni pitocco analfabeta, poco più di una linea binaria ad encefalogramma piatto: acceso, spento; on, off.
L’autorizzazione, la presunta legittimazione, per un troglodita pari a questi, a poter battere e signoreggiare sulla moglie, risulterebbe dalla postilla, un comodo addendum, con nota a piè di pagina: "Come da investitura divina" (corano dixit NDR).
Mi rifiuto credere che un qualsivoglia "profeta", visionario, inspirato od unto dal Signore, esaltato o fumato, con presunta o assunta delega, traduca delle voci, che sente solo lui o sogna e ci attacca dei Post it posticci;
e, guarda caso, sempre pro domo sua.
Non oso insultare l’intelligenza e le opportunità di un Dio nel solo pensarlo così sprovveduto da "sbagliare" e creare l’impuro e l’impurità, l’esubero, l’imperfezione, lo scarto, il cascame e pattume vario.
Il maiale non va bene ? Il cane m’è venuto male ? La donna così, così ?
E che cavolo...non metterli in produzione, ed è belle che fatto !
Dio - padre, prima di tutto, non padrone ! - ha disegnato un mosaico di RUOLI e compiti, dotando ognuno di un copione che deve recitare per rappresentare la bellezza della vita ( non della morte, tanto cara a certi "deviati" ), e non un panino imbottito a strati, dove quello sopra poggia le chiappe e schiaccia chi sta sotto !
Ci vuole RISPETTO delle parti e personaggi, disegnati dalla matita di un così alto e abile personaggio, PERFETTO nell’INTERA OPERA divina !
Perciò è valido e dev’essere difesa la sacralità della vita, e non la bauscia di chi brama la morte, sua e degli altri !
Povera donna.
- "[...] non ha il diritto di lavorare insieme agli uomini: potrebbe essere tentata d’adulterio".
Si, ma quella cosa va fatta in due e non sono cazzi tuoi, guardone !
- "[...] un musulmano può avere più mogli...non più di quattro !".
Bene, pari opportunità: quattro donne x quattro uomini cadauna = sedici EGUAGLIANZA ed...equivicinanza !
Allarga la casa, piffero !
- "[...] non si saprà più chi è il padre dei figli !".
Fortuna loro, a non dover additare un somaro come te a capostipite !
Se uno spiritello fantasioso ci avesse messo briciole di suo, nella Bibbia, nel Corano - un po’ qua, un po’ là - affermando che gli asini volano, eppoi arriva uno come Cheikh a mettere sigillo di garanzia, quest’ultimo sarebbe ora a guardare in aria...ed io in faccia a lui !
Accidenti, dove sta l’interruttore della luce ?!


Giuseppe Fontana

www.corriere.it (forum allam)

Notre dénominateur commun qui gêne tant!

medium_kruisahenny.jpg« On ne peut pas penser construire une vraie maison commune en négligeant l'identité propre des peuples de notre continent (...), une identité historique, culturelle et morale (...) constituée d'un ensemble de valeurs que le christianisme a aidé à forger », a dit Benoît XVI devant les délégués des épiscopats européens, réunis à Rome pour ce cinquantenaire. Ces valeurs « constituent l'âme du continent » et doivent rester un « ferment de civilisation ».

Même s'il a reconnu à l'Europe des succès économiques et la fin du rideau de fer, Benoît XVI a estimé qu'aujourd'hui « elle perd confiance dans son propre avenir ». L'Europe avance « péniblement ». Sa dénatalité pourrait la mettre « en congé de l'histoire ». Surtout, « le processus d'unification européenne n'est pas partagé par tous, à cause de l'impression diffuse que différents chapitres du projet sont écrits sans tenir compte des attentes des citoyens ».

www.figaro.fr

SANS TOMBER DANS LE "CLERICALISME" ET TOUT EN GARDANT A L'ESPRIT QU'" IL FAUT RENDRE A CESAR CE QUI EST A CESAR ET A DIEU CE QUI EST A DIEU" (POUR CEUX QUI ONT LA FOI) , IL EST CLAIR QUE NIER NOS RACINES CHRETIENNES C'EST NIER L'ESSENCE MEME DE NOTRE CIVILISATION OCCIDENTALE.

UNE CIVILISATION INCONCILIABLE AVEC LE PROJET DE HAINE SECTAIRE ET TOTALITAIRE DU CORAN

LIBERTE, EGALITE, FRATERNITE, C'EST LE CHRIST QUI A DIT CELA IL Y A 2000 ANS

24/03/2007

Encore un pas vers l'apocalipse coranique

medium_arton9993.3.gifVers la guerre ? Quelle autre issue que la mobilisation graduelle lorsque les khomeynistes s'emparent ainsi de quinze soldats alliés ? Un coup de semonce semble nécessaire, les tergiversations sont inutiles. Puisqu' en accentuant les menaces de rétention financière il fallait s'attendre à une telle réaction. J'ai toujours dit ici que ces menaces ne servaient à rien pour l'heure sinon à souder le régime et à mener dans la guerre. Or, il me semble qu'il faille laisser venir les khomenystes, ce qui signifie qu'on les laisse afficher leur réel visage alors que pour le moment il est flou, et qu'il a pu sans doute rassurer les Saoudiens en envoyant leur assassin en chef négocier sans doute une proposition d'alliance.

Mais comme le vin est tiré il faut le boire. On ne discute plus tactique quand le dénouement approche. Blair doit donc taper du point sur la table et immédiatement. Chirac doit suivre. On ne comprendrait pas sinon qu'ils aient cherché à provoquer puis ne fassent rien. C'est le moment de montrer les muscles. Parler vigoureusement. Dramatiser. Jamais De Gaulle ou Reagan auraient permis une telle chose.

Les khomeynistes ont donné des gages aux wahhabites, même s'il n'est pas sûr que ces subtilités réussissent à souder les populations arabo-musulmanes derrière eux, mais on ne sait jamais puisque le Hamas mange déjà dans la main khomeyniste.

Aussi un autre front doit être couvert, celui, déjà ouvert, du Darfour, en exigeant la suspension du Soudan de l'ONU, de la Ligue Arabe, de la Conférence islamique mondiale, en demandant que toutes les organisations musulmanes prennent position à ce sujet.

Parce qu'il nous faut, et le plus vite possible, avant que la guerre ne vienne brouiller les cartes, découpler les populations nord africaines et africaines de leur supposée unique identité qui serait celle de l'islam. Il faut à tout prix indiquer que l'on ne doit pas mélanger religion et ethnie, ou réduire la culture au religieux, même si certains le font. Ce qui permet de
critiquer l'islam des wahhabites et des khomenystes sans faire un amalgame avec l'origine ethnique comme veulent le faire ceux-ci afin de souder tous les musulmans dans la guerre totale qui vient.

Ils sont aidés de leurs alliés altermondialistes et autre collabos, et aussi comme cette juge allemande qui naïvement souligne la réalité même de l'islam alors qu'elle aurait dû l'alléger dans de l'islamo-correct comme on le parle désormais un peu partout et de plus en plus ; elle n'avait pas à dévoiler le pot aux roses, même si battre sa femme n'est pas un apanage uniquement réservé à l'islam....

Pour faire ce découplage, il faut critiquer ce dernier en prenant l'exact contre pied des juges ayant condamné Charlie Hebdo lorsqu'ils  parlent de "choc" et de "blessures" alors que la vie est aussi faite de ces chocs salutaires qui rectifient des trajectoires en faisant prendre conscience de certaines choses.

Il est en tout cas étrange que ces dernières se déroulent de plus en plus comme dans un rêve, dans lequel certains, tels Léonidas et les 300, voient clairs dans la stratégie et la tactique de l'ennemi, alors que les autres font là où on leur dit de faire : devant la maison des Bush et Blair. Et laissent tranquilles les tyrans parce qu'ils ne sont pas occidentaux.

Pendant ce temps, on accuse la Chine au Darfour, les USA en Irak, tandis que le Hezbollah et le Hamas s'arment, les khomeynistes aussi. Et ceux-ci ne perdent pas de temps, de peur que la fenêtre d'opportunité s'estompe, celle qu'ils ont réussi à ouvrir au Liban et en Israël même puisque certains veulent le persuader qu'il suffirait d'évacuer 500 000 personnes des territoires contestés, d'en faire une terre nettoyée de toute présence juive, pour que la paix s'installe, la compréhension mutuelle et le développement réciproque.

Ceux qui pensent cela sont des irresponsables qui nous ont amené à la situation actuelle en créant cette atmosphère défaitiste qui fait dorénavant dire à une juge allemande qu'un non européen doit être jugé au nom de sa culture d'origine, ce qui la rend immédiatement captive comme marquée par un fer rouge, et efface d'un trait de plume des siècles d'acheminement de la culture allemande vers l'universel (mais ce ne serait pas la premère fois...).

D'aucuns veulent également effacer Israël d'un train de plume (atomique), croyant ainsi réparer ces méfaits qui sont supposés avoir été la cause unique du maintien de la quasi totalité des Etats islamiques dans le sous-développement : la colonisation (à quand une condamnation de l'Italie par l'Europe et l''Afrique : n'est-elle pas descendante de Rome ?). Une telle veulerie est admise et est même enseigné dans les lycées français et lorsqu'un professeur émet des réserves il reçoit un blâme.

Il est dommage que nos amis anglosaxons (et pas seulement eux) ne comprennent pas qu'ils ne feront pas l'économie d'une critique de l'islam, pour le bien même des populations qu'ils ont peur de choquer alors qu'en réalité ils les effraient en les poussant précisément vers ces racines qui les ont fait fuir...

Aussi, il ne sert à rien de dire qu'il ne s'agit pas de faire une guerre à l'islam mais à des régimes l'instrumentalisant alors que ces populations voient bien que c'est faux, que ces régimes sont bien islamiques, qu'ils ont bien compris l'islam et que c'est précisément pourquoi elles sont parties (certaines personnes fuient, d'autres viennent pour coloniser et reçoivent le pouvoir de représentance pour mieux sévir..., NDR), même si maintenant leurs enfants, éduqués dans des écoles où les "alter" font désormais la loi, apprennent le faux par les faux...

Nous héritons d'une situation qui a vu nos aînés et la génération qu'ils ont fabriqué aggraver la crise multiforme actuelle ; ne croyons pas que le kidnapping de ces marins n'y soit pas lié, et ce même s'ils sont libérés demain matin...en échange des khomeynistes pris la main dans le sac par les Américains il y a quelques temps en Irak. Ne croyons pas que nous sommes sortis d'affaire. Bien au contraire.

EXTRAIT ET MODIFIE DE www.resiliencetv.com

22/03/2007

Une juge allemande applique la loi coranique

medium_arton11697.jpgLa magistrate avait refusé d'accorder le divorce à une femme battue par son mari marocain parce que le Coran ne condamne pas les mauvais traitements entre époux. Elle a été dessaisie du dossier hier.

LE CORAN pèse-t-il plus lourd en Allemagne que le Code civil ? Sans doute pas, car une juge de Francfort qui en donnait l'impression a été dépossédée du dossier litigieux pour suspicion de partialité. Mais cette affaire, qui a été révélée hier par le quotidien de gauche Frankfurter Rundschau, est une illustration des problèmes de l'intégration.
Originaire du Maroc, mais née et élevée en Allemagne dont elle a également la citoyenneté, une jeune femme de 26 ans, mère de deux enfants de deux et trois ans, demande à divorcer de son mari, Marocain du Maroc, lui. Il la bat, la police en a pris acte dans un procès-verbal de mai 2006, à la suite duquel il a par voie de justice été interdit du domicile conjugal.
Mais il continue à la terroriser, à la « menacer de mort » selon Barbara Becker-Rojczyk, l'avocate de la plaignante. En octobre dernier, la jeune mère introduit une demande en divorce. En principe, la législation impose un délai d'un an de séparation des époux, mais elle prévoit le cas de figure de « rudesse excessive » pour trancher dès avant. « Il s'agit de menaces de mort et cela constitue bel et bien un cas de rudesse excessive », fait valoir l'avocate.
Et pourtant. Le 12 janvier 2007, une juge de Francfort récuse la demande et renvoie pour cela au Coran. Dans la mesure où les époux proviennent tous les deux de « milieux marocains », il convient de constater que « l'exercice du droit au châtiment (par le mari) ne permet pas d'invoquer une rudesse excessive » telle que prévue à l'article 1565 du Code civil allemand. La plaignante devait « s'y attendre » en convolant avec un Marocain.
La crainte d'un « crime d'honneur »
Dans sa quatrième sourate sur les femmes, le Coran stipule en effet que « vous réprimanderez celles dont vous aurez à craindre la désobéissance (...) vous les battrez ». Mais que cette injonction garde toute sa valeur à Francfort, à l'ombre de la tour de la BCE, ne convainc pas l'avocate. Sa demande de retirer le dossier à la juge pour suspicion de partialité lui vaut de la part de celle-ci une réponse, le 8 février, dont l'argumentaire est à nouveau fondé sur le Coran et « l'honneur de l'homme ». L'affaire ayant fait des va-gues, son appel de cette décision a abouti hier, la juge a été dessaisie du dossier. Quant au divorce, il pourrait finalement être prononcé avant le délai d'un an de séparation qui court jusqu'en mai.
À condition que le mari ou sa famille ne décide pas de se substituer à la justice. Deux ans plus tard, l'Allemagne se souvient encore de l'assassinat par son propre frère de Hatun Sürücü, une jeune femme turque de 23 ans qui avait fait le choix de vivre à Berlin « à l'occidentale » au lieu de se soumettre aux canons de la loi islamique. Mineur au moment de faits, son meurtrier Ayhan a avoué et a été condamné à neuf ans et trois mois de prison alors que deux autres frères, sans doute également impliqués, ont été relaxés faute de preuve. Les « crimes d'honneur » de ce genre ont fait une cinquantaine de morts en Allemagne dans les dix dernières années.

21/03/2007

Torpillé pour s'être opposé aux islamistes...en France!

medium_francelibre.jpgAlain Morvan paie sa trop grande liberté de ton et redevient professeur d'anglais à l'université.

LE RECTEUR de Lyon, Alain Morvan, a été démis de ses fonctions mercredi et paye ainsi sa trop grande liberté de ton. C'est Roland Debbash, actuel directeur de l'enseignement scolaire qui devrait le remplacer. Alain Morvan, lui, reprendra sa chaire de professeur d'anglais à l'université. Un camouflet pour cet homme qui aurait manqué à son obligation de réserve de haut fonctionnaire. « Même si les valeurs qu'il défend sont respectables, il n'aurait pas dû commenter des décisions de justice », indique-t-on dans l'entourage du ministre de l'Éducation.
Alain Morvan s'était récemment opposé à l'ouverture du lycée musulman al-Kindi dans la banlieue de Lyon, qui a fini par ouvrir début mars. Il avait publiquement qualifié les porteurs du projet d'« intégristes » et déclarait vouloir se battre « jusqu'au dernier souffle pour l'intérêt des enfants ». Il avait aussi indiqué avoir subi des pressions de la part du ministère de l'Intérieur pour s'être opposé à cette ouverture. En huit mois, il aura refusé trois dossiers, mettant notamment en cause des salles trop petites, des sanitaires hors norme, une « direction fictive » ou encore la présence d'une conduite de gaz à l'air libre. Autant d'arguments rejetés par la justice administrative et le Conseil supérieur de l'éducation.
« Lutte contre l'extrémisme »
En 2005, le recteur avait également pris une part active dans la suspension puis l'exclusion de Bruno Gollnisch, professeur d'université de langue et civilisation japonaise et numéro deux du Front national, de l'université de Lyon-III pour ses propos sur les chambres à gaz. Il avait indiqué que de telles personnes n'avaient pas leur place dans l'université française et devaient être « éradiquées », assumant l'attitude « partiale et sans nuance » qu'on lui prêtait alors.
La semaine dernière, des associations étudiantes ont envoyé une lettre au président de la République pour le défendre. « Aux yeux de tous, en pleine période électorale, il serait incompréhensible et choquant de mettre un terme aux fonctions d'un homme qui, à Lyon, a su incarner avec honneur et courage la lutte contre l'extrémisme et toutes les tentatives communautaristes de ceux qui, masqués ou non, s'évertuent à brader la République à la découpe. »
VOICI ENCORE UNE PREUVE,S'IL EN FALLAIT, DE LA CONVERGENCE IDEOLOGIQUE DE TOUS LES TOTALITARISMES, ET DE L'ABIME QUI SEPARE LA CULTURE LIBERALE ET HUMANISTE LAIQUE (D'INSPIRATION CHRETIENNE), PAR RAPPORT AUX MOUVANCES PHILO-NAZISTES ET PHILO-ISLAMISTES, QUI SE REJOUISSENT ENSEMBLE DE L'EVICTION DU RECTEUR.
RAPPELONS QU'EN MEME TEMPS QUE LA FRANCE AUTORISE L'INDOCTRINEMENT SCOLAIRE MUSULMANS ANTI-OCCIDENTAL, L'ALGERIE CONTRAINT A LA FERMETURE LES ECOLES FRANCOPHONES AU NOM DE L'ISLAM!
MERCI MONSIEUR MORVAN, VOUS ETES UN HOMME D'HONNEUR ET DE COURAGE DANS UN MONDE DE LACHES, DE BORGNES, D'IGNORANTS, DE TRAITRES!

 

20/03/2007

Une falsification historique faite religion: l'islam

medium_alcader.jpgComment l'islam pourrait-il accepter une refléxion sur ses origines sachant que l'ignorance est le fondement même sur lequel il s'appuie pour exister?

Si en effet l'islam permettait l'étude de ses origines, la critique textuelle du coran, ou toute autre exégèse coranique, l'on decouvrirait bien vite qu'il a pour origine le judéo-christianisme et qu'il n'apporte aucune révélation nouvelle.

Et la conséquence directe de ces découvertes serait qu'il s'effondrerait de lui-même.

Selon le théologien Landrieux:

"L'islam n'est tenu que par la foi aveugle qui s'interdit toute question , toute réflexion, toute discussion. Il est resté debout parce qu'il y avait interdiction absolue d'y toucher .Mahomet  a mis un bandeau de plomb sur ses fidèles"

Maintenir les musulmans dans l'ignorance en les obligeant à ne s'ébattre toujours que dans le cercle fermé de l'islam, dans un univers clos et entre seuls musulmans et dans la défiance à tout autre mode de penser et d'agir, telle est la volonté pérenne des dirigeants de ce totalitarisme assumé en religion.

A M. Landrieux d'ajouter:

"Cette passivité intellectuelle ne peut perdurer que dans l'ignorance et par l'isolement.Cest pourquoi le monde musulman est si rigoureusement fermé"

EXTRAIT DE "LE VRAI VISAGE DE L'ISLAM" de M. ALCADER Ed.Kyrollos

UN LIVRE INDISPENSABLE AVANT L'APOCALIPSE http://www.amazon.fr/s/ref=nb_ss_w/403-0262797-3646879?__...

"Les musulmans sont les premières victimes de l'islam. Affranchir le musulman de sa religion est le plus grand service qu'on puisse lui rendre"

E. Renan

 

Due per uno (di ritorno dall'Afganistan)

medium_le_vrai_visage_de_l_islam_911x1586.jpgNo, non è una promozione o un’offerta da Supermercato e neppure la prova per vedere se conoscete tutti le tabelline: due per uno è il risultato macabro di uno sgozzamento con "effetti collaterali".
Sono a rendere omaggio, dire una preghiera e ricordare Said Agha, figlio mediatico del "chicazzè", una ricaduta biologico-mediatica dell’effetto "due di picche" che, come si sa, ha valore di scartina.
Daniele Mastrogiacomo, fortunatamente ritornatoci integro, può tenere sulle pareti di casa le tante gigantografie col suo faccione che, per questa quindicina di giorni ci ha infarcito con tanti spasmi e paure, capeggiando su tanti edifici rappresentativi della Repubblica Italiota, a ricordare il dramma che nel quotidiano abbiamo seguito e vissuto.
Da par mio posso solo dire: "Bentornato, Daniele !", ma ricorda - ricordiamo - chi, innocente quanto lui, non ha avuto stessa buona sorte.
E non dimentichiamo la moglie, che ha perso il figlio che aspettava, abortendo dopo avere appreso dell’assassinio del suo amore.
Due per uno: la contabilità elementare dei Talebani è l’unica ricchezza che hanno, in quel mondo di sub-umanoidi.
Sgozzare un capretto o una persona pari è, in una realtà di bipedi similumani ma, dell’umanità, solo il rivestimento in pelle !
Said Agha non potrà neppure riposare vicino al corpicino del suo bimbo e dormire vicino all’amore della moglie, a cui, crudelmente, sarà negato il corpo dopo morto.
I monconi di questo saranno stati gettati assieme all’ossario dove gettano i resti di polli, capre e pecorame di cui quei criminali si cibano.
E pensare che ci sono fessi che vorrebbero mettersi al tavolo con costoro, parlare di pace, filando d’amore e d’accordo.
M’immagino Dadullah o il comandante dei talebani della provincia di Helmand, Ibrahim Hanifi, distrattamente scambiare e gettare Fassino ai cani, comandando loro di riportare indietro...l’ossetto !
Ma fatemi il piacere, salami politici con fette di mortadella sugli occhi !
Said "[...] è stato confermato che era una spia delle forze militari straniere".
E che, Dadullah: t’aveva spiato intanto che ti depilavi o mangiavi un paninazzo mortadellato ?
Mi ricordo quando, in tempi remoti, il signorino di buona famiglia studiava con un maestro privato, che teneva in tra mezzo a loro un povero bimbo, esponente del popolaccio miserabile: il poveretto serviva da tiraschiaffi;
appena il principino sbagliava, o non sapeva rispondere al severo insegnante, partiva una sberla, un ceffone colossale, che spiattellava il muso del povero assorbente sul piano del tavolo.
Serviva a monito e correzione per il piccolo asinello d’altolocata famiglia, ad educarlo a studiare di più.
Il povero Said Agha era questo, solo che, al posto della scuffia gli è arrivata la rasoiata.
hanno così terrorizzato l’Italietta maccheronica, abituata più a guerreggiare nei corridoi che sui campi di Marte !
"Vogliamo il ritiro delle truppe, il rilascio di questo e quello..." e, sottobanco "[...] anche tante palanche !".
E il Lombardo-Veneto ? La Pianura Padana ? La spiaggia di Alassio o l’isola di Capri ?
Potevate ottenere anche questo, e di più: che culo abbiamo avuto, che vi siete accontentati della restituzione di qualche deficiente pari vostro e tanti spicciolini, da ammonticchiare e contare !
Rapire un nostro giornalista è come andare in Mondovisione: avere la propria fotografia, salutare con un bel "Ciao, mammina, sono io: il tuo scarafone, Dadullah" !
Dalle stalle alle stelle, dalla porcilaia al gran mondo: che bel salto di qualità, per tanti straccioni !
Due per uno; riposa in pace, caro Said, accanto a tuo figlio: prego il mio Dio, che è il nostro, perché, assieme, nel cuore di tua moglie, possiate versare miele sui suoi giorni ed alleviarne la sofferenza.
E tu, Dadullah e merdaioli a seguire, che vi sia padrone, d’anima e corpo, il terrificante Saytàn: vostro padre, il diavolo !


Giuseppe Fontana (www.corriere.it)

21.03.07 Le Figaro

Au lendemain de sa libération, le journaliste Daniele Mastrogiacomo raconte l'horreur vécue pendant ses quinze jours aux mains des talibans : «Ils disaient que nous étions des espions et que nous devions tous mourir».

«Je peux le voir encore... Le chef (taliban) a rendu la sentence de mort au nom de l'islam. Il disait que nous étions tous des espions et que nous devions mourir» : l’ex-otage italien, Daniele Mastrogiacomo, livre un récit effroyable de ses quinze jours aux mains des talibans afghans, dans les colonnes de son journal La Repubblica. Le reporter raconte notamment avoir été enchaîné et avoir dormi dans des grottes. Une captivité marquée par l’exécution de son chauffeur afghan, décapité par ses ravisseurs. «Le traducteur pleure. Je ne comprends pas. Je lui demande ce qu'ils ont dit et lui, en larmes, me déclare: 'ils vont nous tuer'».
«Quatre jeunes hommes saisissent le chauffeur et lui mettent le visage dans le sable. Ils lui tranchent la gorge et continuent jusqu'à séparer la tête du corps.»
«Il n'a pu dire un seul mot. Ils nettoient le couteau sur sa tunique et attachent la tête coupée au corps, puis l'emportent à la rivière et l'y jettent.»
Par-delà l’émotion suscitée par ce récit, la mort du chauffeur provoque la colère de ses proches. A Lashkar Gah, capitale de la province d'Helmand, 200 Afghans en colère ont accusé le président Hamid Karzai et le gouvernement d'avoir assuré la libération du reporter de La Repubblica, en échange de la libération de cinq chefs afghans, tout en s’étant désintéressés du sort de leurs propres citoyens retenus en otage. L’interprète du journaliste, Adjmal Nashhbandi, serait selon sa famille toujours aux mains des talibans.

Dhimmitude, quand tu nous tiens...

medium_V2.jpgLa polémique sur les caricatures danoises du prophète Mahomet a rapproché l'ancien Secrétaire général des Nations unies Kofi Annan et Plantu, qui ont eu l'idée d'un rassemblement des dessinateurs pour la paix. En octobre dernier l'ONU et le caricaturiste français ont lancé à New York l'opération "Cartooning for Peace" (Dessiner pour la Paix).

Pour le Français, les dessinateurs se devaient d'apporter une réponse à la condamnation par certains imams des caricatures danoises, mais "il faut le faire avec tact et éviter de tomber dans le piège des attaques frontales".

L'article intégral : http://fr.news.yahoo.com/18032007/202/le-dessinateur-fran....

Plantu a décidé d'adopter le discours des pédo-théocrates sanguinaires qui essayent de nous faire croire que produire des caricatures de Mahomet serait aussi grave que faire des dessins ignobles qui ne sont guère que des plagiats de dessins nazis. 

 En réalité, pour les pédo-théocrates coraniques, faire des dessins de Mahomet c'est impardonnable alors que faire des dessins antisémites, ce n'est absolument pas grave puisque selon l'islam, les Juifs sont des porcs et des singes qui de toute façon vont être exterminés un jour ou l'autre, condition sine qua non de l'arrivée du Jugement dernier selon la Sunna.

Plantu adopte aussi le discours des conquerants en parlant de trêve. Rappelons ce propos d'Alexandre del Valle : "Le but de la théocratie d'Allah est de s'étendre à la totalité du monde. Il faut convertir l'Autre ou l'asservir à ses lois....On doit obligatoirement lui faire la guerre ou le soumettre. La notion de paix (salam) est exclue et ne peut-être concevable qu'au terme d'une conversion ou d'une soumission à l'islam.
Toutefois, le Coran prévoit une exception à cette règle : la "demeure de l'islam" peut contracter une trêve avec la "demeure de la guerre" (territoire non soumis à l'islam, ndlr) si la conjoncture politique l'impose et si cette trêve permet aux Musulmans de prêcher leur doctrine en territoire infidèle sans exiger en contrepartie le même droit de prédication non-musulmane à l'intérieur de la "demeure de l'islam". La trêve, ou conciliation, n'est concevable que si elle est destinée à assurer, à terme, la suprématie totale de l'islam."

Pour mémoire, à l'occasion de la victoire du Hamas aux élections législatives palestiniennes, et devant les pressions internationales qui s'exerçaient, on a commencé à entendre des dirigeants de ce mouvement terroriste parler de "longue trêve possible avec Israël".

Toujours pour mémoire, avant de s'appeler les "Emirats Arabes Unis" le pays s'est un temps appelé "Pays de la Trêve".

Le Droit musulman fixe la durée de la Trêve à 10 ans - renouvelable.

www.france-echos.com

Eric Besson, deputé de la Drôme, parle franc

medium_mseg.jpg« J’avais des inquiétudes depuis longtemps », a déclaré Eric Besson, auteur d’un brûlot contre Ségolène Royal (« Qui connaît Madame Royal ? »). « J’ai failli quitter le PS au moment des jurys populaires », a précisé le député de la Drôme avant d’ajouter ne pas savoir « ce qu’est la démocratie participative »,critiquant l’un des axes majeurs de la campagne de Ségolène Royal dont les jurys populaires étaient une émanation.


Il a au passage remis en cause la méthode de Ségolène Royal qui, selon lui, concentre le pouvoir entre ses mains.

« Je ne roule pour strictement personne. Je souhaite dire ma part de vérité », a-t-il expliqué, rejetant les intentions qu’on lui prête de vouloir détruire la campagne de Ségolène Royal et refusant de dire pour quel candidat il votera le 22 avril.

Les réactions aux violentes critiques qu’il a émises dans son livre ont été, selon lui, réparties entre, d’une part des insultes et des critiques, d’autre part des réactions de solidarité, enfin, a expliqué Eric Besson, certaines personnes, d’accord avec lui pour la présidentielle, lui ont rappelé qu’après cette échéance, il y avait les législatives.


L’ancien secrétaire national du PS à l’économie a dénoncé l’« obscurantisme et l’immobilisme » du PS, évoquant tour à tour la réforme des retraites, la généralisation des 35H, la fiscalité ou le nucléaire. Autant de sujets sur lesquels il avoue ne pas savoir comment les socialistes comptent s’y prendre pour réformer. Il précise même que s’il avait été interrogé un mois plus tôt, alors qu’il était encore au PS, sa réponse aurait été la même. Il a cité comme exemple le nucléaire, domaine dans lequel la candidate socialiste a réclamé un moratoire.    « Chaque fois que la candidate ne sait pas trancher, elle réclame un moratoire. Moi, je réclame un moratoire sur les moratoires », a conclu le député de la Drôme.

www.figaro.fr

 

medium_arton69-3c2ef.jpgVISITEZ: www.paslesroyal.com